Dopo la strage di Christchurch: la Nuova Zelanda diventa un paese senza armi

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Di Cristiano Tassinari
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Il tragico attacco alle moschee di Christchurch ha lasciato un segno indelebile in Nuova Zelanda: e il governo ha deciso di lanciare una campagna di recupero delle armi detenute illegalmente. Oltre 50.000 armi sono già state consegnate dai cittadini, ma il giro di vite continua.

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Dal 21 dicembre, la Nuova Zelanda è un paese senza più armi. O quasi. .

Il governo neozelandese, di centro-sinistra, guidato dalla premier Jacinda Ardern (39 anni), ha messo fuori legge le pistole semiautomatiche e la maggior parte delle armi da fuoco ad alta potenza, in stile militare, provocando persino una reazione di un gruppo di cittadini contro il ministro dell'Interno Stuart Nash, ideatore dell'iniziativa.

Ma il tragico attacco di Christchurch del 15 marzo scorso - 51 persone uccise da Brenton Tarrant in due moschee - ha lasciato un segno indelebile.

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La premier neozelandese Jacinda Ardern in preghiera dopo l'attacco alle moschee.Euronews

PER SAPERNE DI PIÙ ➡️ Trump interessato a come la Nuova Zelanda ritira le armi

Armi illegali, ma controlli anche per armi detenute legalmente

Tutti i cittadini neozelandesi hanno dovute consegnare alle autorità le armi detenute illegalmente, ottenendo in cambio un risarcimento da parte dello Stato, per cui è stato stanziato un fondo di 110 milioni di dollari neozelandesi (circa 70 milioni di dollari americani).

I dati provvisori parlano di oltre 56.000 armi consegnate da 32.000 cittadini, ma le statistiche sono destinate a salire. Secondo alcuni calcoli non ufficiali, le armi recuperate potrebbero essere addirittura 170.000.

Altre 5.000 armi sono state consegnate nel quadro di un'amnistia parallela, in cui i proprietari potevano consegnare qualsiasi tipo di arma da fuoco senza che venissero poste domande, ma senza essere risarciti.

I proprietari hanno anche modificato altre 2.700 armi per renderle conformi alla legge, mentre la polizia ha dichiarato di aver sequestrato, da marzo, altre 1.800 armi da bande criminali e sta raccogliendo altre 1.600 armi abusive e illegali dai commercianti di armi.

"Continueremo in questa campagna di recupero delle armi finchè non ce ne sarà più nemmeno una illegale in tutta la Nuoza Zelanda".
Jacinda Ardern
Primo Ministro Nuova Zelanda

Il giro di vite continua

Un giro di vite è previsto anche per chi è in possesso di regolare porto d'armi: potrebbe essergli revocato e le modalità di concessione diventare sempre più rigide, oltre alla creazione di un registro per rintracciare tutte le armi presenti in Nuova Zelanda.

In Nuova Zelanda, i tassi di compensazione per il "riacquisto" da parte dello Stato delle armi consegnate dai cittadini variano dal 95 per cento per le armi nuove o quasi nuove al 25 per cento per quelle in cattive condizioni.

Il gruppo di avvocati "Gun Control NZ", convinto sostenitore del provvedimento, ha sottolineato che il riacquisto è solo un aspetto della più ampia risposta politica del governo, insieme a licenze più severe, registrazione e poteri esecutivi più forti.

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