FCA vende Teksid: "Liquidità per remunerare gli azionisti"

Paolo Turati, docente universitario di economia degli investimenti.
Paolo Turati, docente universitario di economia degli investimenti. Diritti d'autore Euronews
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Di Cristiano Tassinariansa
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Fiat-Chrysler ha raggiunto un accordo con l'azienda brasiliana Tupy per la vendita del business componenti automobilistici in ghisa che fa capo alla controllata Teksid. Un'operazione da 210 milioni di euro. I commenti degli economisti Paolo Turati e Carlo Alberto Carnevale Maffè.

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FCA ha raggiunto un accordo con Tupy per la vendita del business componenti automobilistici in ghisa che fa capo alla controllata Teksid.

La cessione comprende gli stabilimenti di produzione ghisa di Teksid in Brasile, Messico, Polonia e Portogallo, nonché la partecipazione detenuta da Teksid in una joint venture in Cina.

Il valore complessivo dell'operazione è pari a 210 milioni di euro.

Il corrispettivo, soggetto agli usuali adeguamenti del prezzo di acquisto, sarà pagato al perfezionamento dell'operazione, previsto per il secondo semestre del 2020. L'operazione proposta è soggetta alle usuali condizioni di closing, tra cui l'ottenimento delle approvazioni in materia di antitrust.

"Sempre più dismissioni, senza grandi prospettive industriali"

Secondo l'economista Paolo Turati, docente universitario di economia degli investimenti, "si tratta di un'operazione per avere liquidità, ma non certo perchè la FCA ne abbia bisogno, piuttosto serve per remunerare gli azionisti. Del resto già l'anno scorso, con la vendita della Magneti Marelli, per 6,6 miliardi di euro - un'azienda che rappresentava un _must a l_ivello assolutoper un produttore di automobili - il gruppo aveva dimostrato di proseguire nella dismissione della sua attività industriale. Da questa vendita non sono sortiti degli investimenti, ma sono sortiti dei dividendi. Con la fusione con Peugeot attualmente in fase di decollo, anche qui 5,5 miliardi di dividendi straordinari, oltre a 1,65 miliardi di dividenti ordinari...

"Mi sembra che si stia andando verso una monetizzazione la più alta possibile per gli azionisti, ma certamente non sembra esserci una prospettiva industriale di un certo livello".
Paolo Turati
Docente universitario di economia degli investimenti

"Anche se andiamo a vedere la governance della fusione tra FCA e PSA, vediamo che abbiamo cinque consiglieri Fiat e cinque - più il Presidente - targati Peugeot. E quindi la governance è passata ai francesi. Il commento finale, quindi", conclude Turati, "non può essere particolarmente ottimistico, almeno per quanto riguarda la territorialità dell'attività industriale del gruppo".

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A Fiat Chrysler Automobiles FCA logo is shown at the North American International Auto Show in Detroit, Monday, Jan. 14, 2019. (AP Photo/Paul Sancya)Copyright 2019 The Associated Press. All rights reservedPaul Sancya

L'alluminio resta a FCA

Il business alluminio di Teksid non rientra nell'ambito dell'operazione e continuerà ad essere un asset strategico nel portafoglio di FCA.

Tupy è un'azienda leader nel settore della ghisa, specializzata nello sviluppo e nella produzione di componenti strutturali in ghisa ad alto contenuto ingegneristico per numerose applicazioni in beni strumentali a servizio di industrie diverse.

"Tupy è sempre stato un fornitore strategico nel settore dei componenti strutturali in ghisa. Insieme, Teksid e Tupy continueranno a sviluppare nuove tecnologie per sostenere la continuità del successo dei nostri prodotti", ha sottolineato Scott Garberding, global chief manufacturing officer di FCA. "L'operazione rappresenta un altro passo importante nell'implementazione del business plan di FCA".

"Ottimista per il futuro del gruppo"

Euronews ha sentito al telefono anche il prof. Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di stratwegia aziendale alla SDA Bocconi School of Management.
"Questa operazione di vendita di Teksid da parte di FCA serve per tre motivi: equilibrare il perimento finanziario del gruppo, la necessità di concentrarsi esclusivamente sull'auto, con il concetto di azienda "focalizzata" sull'automotive e, infine, prevenire eventuali richieste dell'Antitrust. In questo senso, dunque, si tratta di una operazione assolutamente giustificabile. Del resto, io sono ottimista: forse questa è una delle poche cose fatte insieme da italiani e francesi che potrebbe funzionare.

"C'è Carlos Tavares, che attualmente è il miglior Amministratore Delegato Auto del mondo, c'è un azionariato chiaro, una governance disegnata bene, un brand ricco di modelli e le auto più belle del mondo, quelle costruite dagli europei".
Carlo Alberto Carnevale Maffè
Docente di strategia aziendale SDA Bocconi

"Ci sono tutte le credenziali per fare bene al cospetto del mercato", riprende Carnevale Maffè. "Soprattutto grazie ad una flessiblità - già in possesso, in particolare, di PSA - in modo da non essere dipendenti dal tipo di motorizzazione. Dal momento che, per ora, non è ancora possibile prevedere i tempi della transizione completa all'elettrico, FCA e PSA vogliono comunque possedere il motore che sceglierà il mercato".

IMAGOECONOMICA
Il prof. Carlo Alberto Carnevale Maffè.IMAGOECONOMICASARA MINELLI

Il capitale umano

"Per quanto riguarda quelle che una volta di chiamano maestranze, il capitale umano", continua il prof. Carnevale Maffè, "sarà la prima volta che i rappresentanti dei sindacati, uno di Fiat-Chrysler e uno di Peugeot, siederanno nel Consiglio di Amministrazione dell'azienda. Purtroppo esiste una sovracapacità produttiva, in Italia al 55-60%, in Francia al 60-65%. La produzione ci sarà, il lavoro anche, ma dobbiamo ormai considerarlo un gruppo europeo, non piû solo la cara vecchia Fabbrica Italiana Automobili Torino".

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