Criminalità organizzata e livelli grigi: gli strumenti di cui deve dotarsi l'Unione europea

Mappa goegrafica delle zone interessate dalla operazione Rinascita-scott
Mappa goegrafica delle zone interessate dalla operazione Rinascita-scott Diritti d'autore fermo immagine dal servizio
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Di Simona Zecchi
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Anche oggi le operazioni antimafia sono state protagoniste della giornata con un aggiornamento importante che arriva dal maxi blitz di ieri allargato anche in Gran Bretagna e Scozia

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Lotta al crimine organizzato e ai gangli politici istituzionali e imprenditoriali di cui oggi è inevitabilmente composto, quell'aria grigia che non smette di colorarsi ormai da anni ma che sempre più ha espanso i suoi tentacoli oltre i confini nazionali. E' il topic di questi giorni, anche alla luce delle ultime odierne operazioni slegate certo tra loro ma, soprattutto quella svolta dai berretti verdi di Torino all'alba di stamane, indicativi di quanto ormai alcuni settori della società civile e alcuni loro esponenti, insieme alle consorterie mafiose, siano ormai l'una referente dell'altra.

L'ultima operazione in ordine di tempo è quella che ha visto l'esecuzione  di 8 misure cautelari in carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Torino, verso soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, reati fiscali per 16 milioni di euro. La consorteria ‘ndranghetista, secondo quanto si apprende dalle carte delle indagini, ha manifestato la propria ingerenza anche in occasione delle elezioni politiche Regionali del 26 maggio 2019, nel corso delle quali ha stipulato un “patto di scambio” con il candidato nella lista “Fratelli d’Italia” Roberto Rosso, consistente nel pagamento della somma di 15.000 euro in cambio della promessa di un “pacchetto” di voti, avvalendosi della mediazione di alcuni soggetti. Rosso, che si è dimesso in queste ore da assessore regionale, è stato sottosegretario in due governi Berlusconi e parlamentare in 5 legislature.

Parimenti abbiamo visto come l'operazione Rinascita Scott abbia coinvolto esponenti politici locali e in un caso, nazionale, di diversi schieramenti. Tra di loro Giancarlo Pittelli già coordinatore regionale in Calabria di Forza Italia e nel 2005 coinvolto nell’inchiesta “Poseidone” condotta dall'ex Pm oggi sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, su presunti illeciti nella gestione dei fondi comunitari nel settore della depurazione. Agli arresti anche Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo Calabro, presidente Anci Calabria ed ex membro dell’assemblea nazionale del Partito Democratico. Nel 2014 ha concorso alle primarie dei dem per la scelta del candidato a presidente della Regione Calabria.

Oggi il procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho ha voluto sottolineare, in una intervista al Fatto Quotidiano, proprio come  la 'Ndrangheta abbia "la capacità di attirare professionisti, la componente che le ha permesso di fare un salto di qualità e di passare dalle cosche con regole quasi rudimentali, basate sui legami di sangue, a un'organizzazione che ha saputo esplodere nel mondo economico e ha saputo stringere rapporti anche con la politica".

Guarda il servizio sugli arresti di ieri fra la Calabria, molte regioni italiane e tre diversi paesi (Svizzera, Germania e Bulgaria) ⬇️

Secondo quanto ha dichiarato poi il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha guidato la operazione Rinascita-scott sin dal suo insediamento nel 2016, alcuni indagati della cosca di ‘ndrangheta dei Mancuso avevano “rapporti con logge massoniche della Scozia e dell’Inghilterra.

Il professor Ernesto Savona, direttore del centro ricerca Transcrime della Università Cattolica di Milano, e consulente della Commissione europea su questi temi, ha affrontato con noi il tema della consapevolezza insita nel resto d'Europa in termini non certo della presenza ormai capillare delle organizzazioni mafiose, non soltanto italiane, ma appunto di quell'area grigia che le sostengono e favoriscono fornendo così continuo carburante a una economia drogata da capitali illegittimi.

Cosa può fare l'Europa?

Nel servizio principale di questo lavoro è possibile trovare diversi aspetti approfonditi con il professore. Alla domanda se esista a esempio una strategia europea di contrasto alle mafie, il Professor Savona ha risposto fiducioso su alcuni passi fatti da alcuni Paesi, ma ha allo stesso tempo ha riferito come non ci sia una strategia comune di piena collaborazione sia per una questione di mancanza in termini legislativi sia per la diversa considerazione che gli altri paesi hanno di questo fenomeno che, ob torto collo per ragioni storiche e di "esperienza" in Italia ha un'attenzione inevitabilmente diversa. Finora solo la Germania, riferisce Savona, si è dotata in materia legislativa del reato della confisca di beni. E' un cammino lento quello europeo ma certo, afferma ancora Savona, c'è la volontà politica per portarlo avanti. Durante l'insediamento della nuova Commissione europea lo scorso 3 dicembre la prima seduta a cui ha partecipato Savona fornendo spunti di analisi e contrasto è stata proprio dedicata alla lotta alla mafia e alla corruzione. Uno degli aspetti sottolineati nella sua relazione alla Commissione europea dal professor Savona è il gap che esiste fra le procedure di confisca presenti in Italia e negli altri paesi e la necessità a che queste insieme ad altri aspetti trovino al più presto uan comune visione e azione.

Certo il "film", sebbene non nuovo, che ci ha offerto la nuova vasta operazione di ieri ci dice, afferma Savona, che "è cambiata un'epoca": il fatto che oltre ai cosiddetti capi bastone e gregari ci siano esponenti della società civile professionisti ben istruiti,  espone l'economia mondiale a un rischio ben maggiore della violenza che piu caratterizzava gli anni 80-90. Infatti ora è tutto "più pericoloso perché rovinano le basi dell'economia legittima".

E ancora: "se si segue il canale migratorio e i soldi (mantra del giudice Falcone col suo "Follow the money" nda) si capisce - riflette Savona -  quali sono i paesi maggiormente infiltrati: la Germania e l'Olanda su tutti. Non esistono investimenti massicci nel settore tecnologico, a oggi, -  continua il docente - le organizzazioni mafiose sono più orientate a riciclare aziende di costruzioni, di movimento terra e  ristorazione, perché li sono sicuri che i soldi non vengono toccati." Ecco perché è importante colmare quel gap fra l'Italia e il resto d'Europa.

Il livello massonico internazionale emerso nella operazione Rinascita-scott

Sulla consapevoilezza che le autorità europee hanno della infiltrazione a livello massonico, Il Professor Savona ha risposto: "La polizia tedesca è molto attiva nel controllo di queste presenze e anche quella inglese: certo bisogna cercare di non fare tutta un'erba un fascio."

In Europa, secondo il docente, non è tanto la consapevolezza a mancare sulla pericolosità di queste commistioni (che è difficile debellare tout court, in quanto comunque fattore umano) - quanto al contrario l'esistenza di un approccio molto più sobrio rispetto al nostro che è inevitabilmente viscerale.

L'Europa tutta ha davanti a sé un lungo cammino ancora da fare se tutto è ancora in fase di studio ma i passi fatti sin qui sembrano aprirci a un sentiero meno oscuro in termini di cooperazione tra i vari paesi.

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