La svolta di Algeri, le attese riforme e i poteri occulti

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Di Sergio Cantone
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La svolta di Algeri, le attese riforme e i poteri occulti

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L'Algeria alla ricerca di una soluzione definitiva alle convulsioni dei suoi poteri occulti. Abdelmadjid Tebboune, il presidente appena eletto, tende subito la mano alla piazza in subbuglio ormai da dieci mesi. Il grande paese magrebino volta a fatica la pagina del dopo-guerra sporca. La stagione Bouteflika infatti è finita tra piazze in fermento e regolamenti di conti nelle oligarchie.

Sullo sfondo il declino fisico e cerebrale dell'ormai ex presidente Bouteflika, protagonista di una pace controversa, seguita alla guerra contro l'insurrezione violenta islamista, che ha insanguinato l'Algeria tra i primi anni '90 e l'inizio del terzo millennio. Il capo dello stato appena eletto, ha teso la mano al movimento di protesta, Hirak, dicendo: "sono pronto a un dialogo diretto con il movimnto di protesta, con i suoi rappresantanti, per chiarire molti punti oscuri, così restaurando un clima di fiducia, di buona volontà. Dio è il nostro testimone, per la costruzione di una nuova Algeria".

Abdelmadjide Tebboune ha infatti promesso una riforma costituzionale che sarà poi sottoposta alla volontà popolare. Egli stesso emanazione del ristretto circolo del potere algerino, il nuovo capo dello stato, ha tagliato le sue relazioni con la famiglia dell'ex presidente Bouteflika qualche tempo fa. Risultato, venne congedato dopo soli tre mesi dal ruolo di primo ministro.

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