Muore a 34 anni Pete Frates, l'uomo che ispirò la Ice bucket challenge

Boston, luglio 2019: ragazzi si versano addosso acqua gelata per commemorare il quinto anniversario del challenge
Boston, luglio 2019: ragazzi si versano addosso acqua gelata per commemorare il quinto anniversario del challenge Diritti d'autore REUTERS/Brian Snyder/File Photo
Di Antonio Michele Storto
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Frates, un ex giocatore di baseball, aveva contratto la malattia a 27 anni. Contribuì a rendere virale la mania di lanciarsi secchiate di ghiaccio addosso per simularne gli effetti, donando contestualmente denaro alla ricerca

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Fu la sua battaglia con la Sclerosi laterale amiotrofica a lanciare la I****ce Bucket Challenge, vero fenomeno virale dell'estate 2014, che collezionò migliaia di visualizzazioni sul web, stimolando la raccolta di oltre 200 milioni di dollari per la ricerca scientifica.

Pete Frates si è spento a 34 anni, dopo aver lottato con la SLA per gli ultimi 7. Ex capitano nella squadra di baseball del Boston College, la malattia gli era stata diagnosticata nel 2012, a soli 27 anni.

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Agosto 2014: il futuro premier canadese Justin Trudeau versa una secchiata d'acqua e ghiaccio sul parlamentare liberale Sean CaseyREUTERS/Dan Riedlhube/File Photo

Acqua ghiacciata

Non fu lui in realtà, a ideare la sfida, che consisteva nel versarsi addosso un secchio colmo di acqua e cubetti di ghiaccio, in modo da sperimentare - seppur in minima parte - l'intorpidimento muscolare provocato dalla sclerosi in fase acuta. L'invenzione si deve a Jeanette Hane: leggenda narra che il marito Anthony Senerchia, un ex golfista a sua volta malato di Sla, l'avesse provocata dicendole che quello era l'unico modo che avesse per rendersi vagamente conto delle condizioni connaturate alla malattia.

A Frates, però, si deve senz'altro la viralizzazione di quel gesto. Fu l'ex Capitano a portare la sfida sui social, rendendola un fenomeno di costume che nel giro di pochi mesi fece il giro del mondo, e dandole la sua particolare foma a meta strada tra "obbligo o penitenza" e catena di Sant'Antonio: ogni partecipante ne nominava infatti un altro, che aveva 24 ore di tempo per eseguire la sfida o rinunciare, "compensando" con un versamento all'Als association, fondazione che in questo modo arrivò a raccogliere cifre mai viste in un arco di tempo così ristretto.

Sfilata di Vip

Perché a donare, in realtà, quasi sempre erano anche coloro che la sfida la accettavano, specialmente nel caso di Vip e personaggi legati alla politica e alla sfera pubblica: a sostenere Frates, oltreoceano, ci furono Tom Cruise, Bill Gates, Mark Zuckerberg, la star della National ffootbal league Tom Brady, l'allora futuro premier canadese Justin Trudeau, l'ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush, Lady Gaga e molti altri.

Mentre in Italia, tra le decine di celebrità che aderirono, si contano Gianni Morandi, Gigi Buffon, Giorgia, Laura Pausini, Belen Rodriguez, Rosario Fiorello, Alessandra Amoroso, Luciana Littizzetto fino all'allora premier Matteo Renzi.

Milioni per la ricerca

Secondo la ALS la sfida consentì di raccogliere oltre 220 milioni di dollari. Fondi che, nel febbraio del 2016, consentirono di individuare un nuovo gene responsabile della SLA, il NEK1. Un anno dopo, la Food and Drug Administration annunciava l'approvazione di un farmaco per il rallentamento del decorso della malattia.

"Questa storia per me è una ragione per alzarmi dal letto ogni giorno" dichiarò Frates al giornale del Boston College, The Heights. "Esser parte di qualcosa di più grande di te stesso è una delle cose migliori che si possano fare"

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