Romania: dopo la conferma di Iohannis, si va verso elezioni anticipate

Romania: dopo la conferma di Iohannis, si va verso elezioni anticipate
Di Marie-Jeanne Ion
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Dopo la conferma dell'europeista Klaus Iohannis come Presidente, la Romania va verso elezioni anticipate, eventualmente in programma in primavera. Obiettivo: disporre di una netta maggioranza in Parlamento. L'incognita del Partito Socialdemocratico; reggerà l'urto o darà via liberà ai liberali?

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La Romania, con la rielezione del Presidente Klaus Iohannis, punta decisamente verso l'Europa.

Ora, sta cercando di formare un governo - attualmente guidato dal liberale Ludovic Orban - che ottenga la fiducia per guidare il paese verso le elezioni anticipate, eventualmente previste per la prossima primavera.

Il Partito Socialdemocratico (accusato di retorica anti-europea e di corruzione) ha ancora una fragile maggioranza in parlamento, ma è ormai consumato da lotte interne e dalla sconfitta elettorale alle elezioni europee di maggio e dell'ex premier Viorica Dăncilă nella corsa alla presidenza.

Con Iohannis, continua il percorso europeo della Romania

La vittoria di Klaus Iohannis segna un punto di svolta nella politica romena, spazzando via i timori di Bruxelles di una deriva anti-europea sulla scia di Ungheria e Polonia.

"Voglio una nuova maggioranza parlamentare, una maggioranza pro-europea composta da partiti democratici che comprendano le esigenze della Romania e dei romeni, una maggioranza che promuova una politica aperta, pro-Europa e moderna.
Credo che sarebbe una buona idea puntare a elezioni anticipate nella prossima primavera".
Klaus Iohannis
Presidente Romania
Klaus Iohannis, Presidente appena rieletto della Romania.

"Vogliamo le elezioni anticipate!"

L'Unione Salvate la Romania (USR) e il PLUS (Partito della Libertà, Unità e Solidarietà) - che nel Parlamento Europeo fanno parte del gruppo Renew Europe - si pongono dalla stessa parte del Partito Liberale.

"Nel Parlamento romeno è esattamente la stessa maggioranza di tre anni fa"; spiega Dan Barna, Presidente dell'USR.
"Lì non è cambiato nulla. Questa maggioranza non è in grado di generare e di sostenere le riforme in Romania, questo è chiaro...è questo il motivo per cui i liberali hanno un governo di minoranza. Abbiamo affermato chiaramente che è necessario avere presto nuove elezioni".

Dan Barna, Presidente "Unione Salvate la Romania".

Socialdemocratici: finalmente un'agenda europea

Dalle precedenti elezioni parlamentari di fine 2016 e nel corso della recente campagna elettorale, i socialdemocratici - guidati dall'ex primo ministro Viorica Dăncilă - hanno evidenziato un atteggiamento anti-europeo che gli elettori hanno punito duramente.
L'ex premier - nettamente battuta da Iohannis al ballottaggio presidenziale - è stata anche costretta a dimettersi dal suo seggio e il partito sostiene di voler ripartire da zero: con un'agenda finalmente pro-Europa.

"Prima di parlare con Bruxelles, penso che abbiamo dimostrato a tutti che il PSD ha riconosciuto tutti gli errori commessi in questi anni e abbiamo evitato di convocare una riunione e di prendere decisioni solo per il gusto di farlo", spiega Marcel Ciolacu, Presidente ad interim del PSD.

Marcel Ciolacu, Presidente pro-tempore del Partito Socialdemocratico romeno.

Provvedimenti boomerang contro la Magistratura

Con i precedenti governi, negli ultimi 3 anni, la dirigenza del PSD ha istituito una sezione speciale incaricata di indagare su presunti casi di corruzione tra i giudici e i pubblici ministeri, provvedimenti percepiti come pressione politica contro la Magistratura e aspramente criticati da Bruxelles.

Risorse addizionali per questo articolo • Edizione italiana: Cristiano Tassinari

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