"Basta Strasburgo", la provocazione del comico europarlamentare Nico Semsrott

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Diritti d'autore REUTERS/Vincent Kessler
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Di Luca Colantoni
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Nell'emiciclo di Strasburgo è seduto all'ultimo banco, come si conviene a quelli che a scuola vengono considerati "ribelli". In effetti, Nico Semsrott è un personaggio fuori dagli schemi e famoso per le sue provocazioni.

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Nell'emiciclo di Strasburgo è seduto all'ultimo banco, come si conviene a quelli che a scuola vengono considerati "ribelli". In effetti, Nico Semsrott è un personaggio fuori dagli schemi. Il cabarettista tedesco, eletto europarlamentare nella lista di DIE PARTEI (Il Partito) è famoso per le sue felpe, mai avvistato infatti in giacca e cravatta e soprattutto per le sue provocazioni.

L'ultima durante il voto di fiducia alla nuova Commissione Europea: abolire la sede di Strasburgo. Semsrott, intervistato per Euronews dai colleghi tedeschi è stato chiaro: "I membri del Parlamento Europeo si riuniscono a Strasburgo per una settimana ogni mese, ma il resto dei giorni di lavoro lo passano a Bruxelles". Questo significa una carovana di auto che si sposta ogni trenta giorni per una spesa di oltre 120 milioni di euro l'anno.

Ed ecco l'escamotage: "Prendere un'aula di Bruxelles, ribattezzarla Strasburgo e riunirsi li. D'altronde, afferma Semsrott, il Trattato di Amsterdam stabilisce che il parlamento europeo debba avere sede a Strasburgo, ma non nella città di Strasburgo, quindi va bene anche una sala con questo nome".

Qualcuno ha avallato la teoria parlando di diminuzione delle emissioni di CO2, altri hanno sorriso.

L'artista europarlamentare aveva già fatto parlare di se in estate quando, sempre con la sua immancabile felpa, ha fatto notare alla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen un conflitto di interessi di alcune sue consulenze in materia di difesa.

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