Maltempo: crolla un viadotto in Liguria, due morti in Francia. Le piogge torrenziali degli ultimi giorni presentano il conto. Ancora un disperso oltralpe e uno nel nostro paese. A spaventare a Torino è ora il livello del Po. Cruciali le prossime ore
Vittime e dispersi nella Francia meridionale, crolli ed esondazioni in Liguria e in altre aree dello stivale. Frontiere che si sciolgono, nella comune devastazione prodotta dal maltempo degli ultimi giorni.
Due le vittime già conteggiate nella regione francese del Var, tra Marsiglia e Tolosa: piogge torrenziali e onde impressionanti, che hanno restituito un corpo a Muy, paesino dell'entroterra investito dalle piene dei fiumi che lo attraversano e, un altro a Cabasse, dove a perdere la vita è stato un uomo rimasto intrappolato nella sua auto. Centinaia le abitazioni evacuate, spesso a fini precauzionali, con diversi edifici municipali trasformati in alloggi di fortuna.
Nelle ultime ore 4 invece le vittime provocate dalle forti pioggi in Costa Azzurra e molte strade sono rimaste interrotte così come il traffico ferroviario fino al confine italiano.
Sulla Torino-Savona a cedere alle forti piogge è stato un viadotto, travolto da una frana.
Si cerca un'auto che testimoni dicono di aver visto precipitare. A preoccupare è il livello del Po che ha già rischiato di inghiottire un comune e che a Torino ha sommerso i Murazzi e il borgo medievale. Fra Alessandria e Torino oltre 500 le persone sfollate per motivi di sicurezza.
Una Liguria già in allerta rossa, esasperata da evacuazioni e disagi.
Ad eccezione della Torino-Milano, oltre alla A6 teatro del crollo, a essere interrotte sono state la A5 Torino-Aosta: a Quincinetto è stato disposto il divieto di ingresso dei mezzi pesanti provenienti da Francia, Svizzera e Piemonte in Valle d'Aosta e il traffico deviato. Ferma anche la A21 Torino Piacenza (dove una voragine di una decina di metri si è aperta nella serata di domenica). Forti disagi sono stati rilevati anche in Calabria e Campania. A Reggio Calabria le scuole lunedì restano chiuse.
Non gode di tranquillità parte della lombardia, dove il Ticino è arrivato ormai a poche decine di centimetri dal punto di esondazione nella zona del Borgo Basso. Le sedi di alcune associazioni vicine al fiume sono finite parzialmente sott'acqu.