Aung San Suu Kyi difende il Myanmar dalle accuse di genocidio contro i rohingya

Aung San Suu Kyi difende il Myanmar dalle accuse di genocidio contro i rohingya
Diritti d'autore REUTERS/Soe Zeya Tun
Di Cristiano Tassinari
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace 1991, si recherà a dicembre al Tribunale dell'Aja per difendere il Myanmar davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dall'accusa di "atti di genocidio" nei confonti dei rohingya, minoranza musulmana fuggita in Bangladesh.

PUBBLICITÀ

Aung San Suu Kyi difende il Myanmar.
Premio Nobel per la Pace nel 1991 e attuale consigliere speciale di stato, San Suu Kyi (74 anni) guiderà la delegazione birmana alla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite per difendere il suo paese dalle pressioni internazionali legale alla sorte della minoranza musulmana dei rohingya.

Denuncia del Gambia

REUTERS/Piroschka van De Wouw

Il Gambia, su mandato dei 57 Stati membri dell'Islamic Cooperation Organization, ha infatti avviato un'azione legale contro il Myanmar per "atti di genocidio" dinanzi al Tribunale dell'Aja.

Le udienze si terranno in dicembre.

Nell'agosto 2017, più di 740.000 musulmani rohingya sono fuggiti dal Myanmar dopo un'offensiva militare per rappresaglia per gli attentati ai valichi di frontiera da parte di un gruppo di ribelli di etnia rohingya.

Perseguitati dalle forze armate birmane, si sono rifugiati in enormi campi profughi in Bangladesh.

Il Myanmar respinge le accuse di pulizia etnica o genocidio e ricorda che ha istituito commissioni indipendenti per indagare su possibili violenze e soprusi.

REUTERS/Rafiqur Rahman
Il campo profughi di Cox's Bazar, in Bangladesh.REUTERS/Rafiqur Rahman

Guai anche dall'Argentina

Ma questa non è l'unica azione legale attualmente in corso contro il Myanmar.

La Corte Penale Internazionale (CPI), responsabile di aver processato le peggiori atrocità del mondo e con sede all'Aia, ha dato il via libera la scorsa settimana a un'indagine su presunti crimini contro i rohingya.

Sebbene il Myanmar non sia uno Stato membro dello Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Corte, la stessa Corte si era dichiarata competente a indagare sulla presunta deportazione dei rohingya in Bangladesh.

La settimana scorsa in Argentina è stata presentata un'altra denuncia contro il Myanmar, sempre per "atti di genodicio", con la magistratura argentina che invoca il principio della giustizia universale.
La denuncia riguarda in particolare Aung San Suu Kyi.

Accusata di non difendere i rohingya

Una volta celebrata come un'icona nella lotta contro la dittatura birmana, Aung San Suu Kyi viene ora accusato all'estero di non difendere i rohingya. Ma gode ancora di un sostegno molto forte nel suo paese d'origine.

REUTERS/Soe Zeya Tun
Aung San Suu Kyi.REUTERS/Soe Zeya Tun
Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Golpe in Myanmar: gli Usa vogliono ripristinare le sanzioni

Come la premio Nobel San Suu Kyi è finita a processo per crimini contro l'umanità

Myanmar: giura il neo presidente ma la leader è Aung San SuuKyi