Scontri a Parigi per l'anniversario, i gilet gialli occupano le Galeries Lafayette

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Assaltato il tempio dello shopping parigino. Oltre 150 i fermi della polizia nell'arco del fine settimana

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 È culminato con l'occupazione delle Galeries Lafayette di Parigi il 53/o atto dei gilet gialli. Non un fine settimana qualsiasi perché marcava l'anniversario dalla nascita del movimento anti-establishment francese. Qualche decina di persone è entrata nel centro commerciale, scandendo slogan contro quello che viene considerato un 'tempio del consumismo', già addobbato per lo shopping natalizio. 

Dopo qualche momento di tensione la polizia ha espulso gli occupanti e fermato una ventina di persone. Le Galeries sono rimaste chiuse tutto il giorno. 

Sono saliti intanto a 150 i fermi nell'arco del fine settimana, fra cui una decina di minori, dopo l'ennesimo sabato di guerriglia urbana. 

Auto, scooter e cassonetti in fiamme, barricate e lancio d'oggetti contro gli agenti a Place d'Italie, nel sud della capitale, dove dei pompieri, intervenuti per spegnere un incendio, hanno subito un lancio di ciottoli.

Proprio da Place d'Italie alle 14 sarebbe dovuto partire uno dei due cortei autorizzati. In seguito ai violenti scontri, la prefettura di Parigi ha annunciato di avere annullato la manifestazione. Nel tardo pomeriggio, la piazza è stata evacuata.

Tafferugli tra manifestanti e forze dell'ordine anche a Porte de Champerret, nella zona nordovest. La polizia è dovuta intervenire per sgomberare un tratto della tangenziale dove era in corso un tentativo di blocco.

Le manifestazioni sono state vietate nei pressi di località turistiche come la tour Eiffel e gli Champs Elisées, chiuse diverse stazioni della metropolitana.

Situazione tesa anche in altre città francesi, come a Marsiglia, Lione e Nantes, dove la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla.

Quello di oggi è l'atto numero 53 delle proteste, anche se nel corso dell'anno il movimento - nato per protestare contro il caro vita e le politiche di Macron - ha perso progressivamente slancio dopo le manifestazioni del novembre e dicembre 2018, a cui avevano partecipato centinaia di migliaia di persone.

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