Venezia: la "repubblica dei castori" minacciata più dall'uomo che dalla natura

Piazza San Marco allagata e deserta
Piazza San Marco allagata e deserta Diritti d'autore REUTERS/Flavio Lo Scalzo
Diritti d'autore REUTERS/Flavio Lo Scalzo
Di Stefania De Michele
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La città, costruita sui pali, sfida le maree e le aggressioni derivanti dall'impatto antropico

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Venezia è fatta della stessa sostanza dei sogni , quelli di cui Shakespeare scrisse, e che hanno ispirato generazioni di artisi e letterati. Ma la sostanza, quella che permette alla Serenissima di ergersi, è fango salino. Tutta la città è stata costruita su oltre 100 isole accarezzate dalle maree. Per consolidare le fondamenta, si piantarono pali di legno, lunghi anche 25 metri, fino a raggiungere la falda compatta di argilla, che si trova a una decina di metri sotto lo strato di terreno superficiale. Un'opera di ingegno, celebrata anche da Goethe che, nei suoi "Ricordi di viaggio in Italia", ringrazia il destino per averlo condotto in visita alla citta meravigliosa e alla da lui chiamata "repubblica dei castori". Come gli instancabili roditori, i veneziani hanno infatti puntellato la laguna .

Per la costruzione del Ponte di Rialto furono impiantati addirittura 11.000 pali per sostenere il peso della struttura in pietra. Le parti in legno restano conficcate nella melma, subendo con il tempo un processo di mineralizzazione che - anziché farle marcire - le rende sempre più resistenti. Sugli ''zatteroni'', posti sui pali, prendono finalmente forma gli edifici con i muri a plinto, cioè a zoccolo con le pareti leggermente inclinate, declinati nella pi`ù bella teoria di edifici al mondo.

Il ponte di Rialto, Canaletto (1697-1768)

Ma la natura si riprende con calma il suo spazio. In realtà, a Venezia la natura è andata più veloce perché l'industria di Mestre e Marghera ha tirato via l´'acqua freatica dalla laguna, causando sino agli anni '70 un veloce abbassamento della città. Poi, sono stati i rifiuti di cloro e azoto, così come le acque di scarico dei centri urbani, ad aggredire i pali di legno pietrificati, corrompendoli. Il riscaldamento globale e gli eventi climatici estremi sono l'ultima, subdola minaccia alla sopravvivenza della città.

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