Elezioni spagnole, quali sono le parole chiave dei programmi elettorali

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Diritti d'autore REUTERS/Albert Gea
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Di Marta Rodriguez MartinezRafael Cereceda
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Molte delle proposte sono le stesse del mese di aprile, per forza di cose.

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Gli elettori spagnoli si trovano a votare per la quarta volta negli ultimi quattro anni. Euronews ha dato un'occhiata ai programmi elettorali dei principali partiti politici per cercare di capire quali sono le parole chiave che improntano le buone intenzioni delle varie formazioni.

Prima di addentrarci nelle word cloud, dovete tenere a mente cinque punti chiave:

  • L'apatia dell'elettorato, stanco di questa continua chiamata alle urne. Questa volta la campagna elettorale è durata solamente otto giorni, la più breve della storia;
  • I sondaggi prevedono una forte crescita di Vox e dell'estrema destra: il partito di Abascal dovrebbe risultare il terzo partito più votato, superando i liberali di Ciudadanos e il partito di sinistra, Unidas Podemos;
  • Il conflitto politico in Catalogna continua a svolgere un ruolo chiave nella campagna elettorale: la situazione è peggiorata rispetto alle volte precedenti per via delle condanne ai leader separatisti catalani e ai disordini che ne sono seguiti;
  • C'è un nuovo partito di sinistra, Más País, che secondo i sondaggi non riuscirà a entrare al Congresso ma ha ricevuto molta copertura mediatica in Spagna, ultimamente;
  • I socialisti dovrebbero vincere ma senza raggiungere di nuovo la maggioranza in parlamento: toccherà scendere di nuovo a patti per formare una coalizione ma, in campagna elettorale, nessuno ha fatto aperture in questo senso.

Il PSOE: un programma per non tornare alle urne

I socialisti di Sánchez puntano ad evitare nuove elezioni. Il suo programma elettorale si intitola: "Piano per andare avanti e superare lo stallo". Al primo punto delle dichiarazioni di intenti, spicca: "Subito dopo le elezioni del 10 novembre, se sarà vincitore, il PSOE inizierà i negoziati con tutti i partiti per sbloccare la Spagna". Anche se il premier non ha prefigurato alcun patto elettorale durante il dibattito televisivo con gli altri candidati, ha insistito su questa idea in un'intervista al quotidiano spagnolo _El País. _"Il 10 novembre non si vota per le politiche, ma per un governo e per sbloccare il paese".

Dídac Gutiérrez-Peris, analista politico e professore di Science Po, sottolinea che il grande punto interrogativo delle elezioni di domenica è non tanto chi sarà il vincitore, quanto chi sarà il partito più penalizzato da questo ritorno alle urne.

PP: Le prime misure sono per la Catalogna

Si tratta di uno dei programmi più lunghi, suddiviso in dieci sezioni. Il primo intitolato "La Costituzione, l'unione di tutti gli spagnoli" si concentra sul conflitto per l'indipendenza della Catalogna, ma non menziona espressamente l'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione che sospende l'autonomia della regione e la "commissaria".

Tra le novità di un programma abbastanza simile a quello presentato in aprile si trovano un aumento di stipendio per giudici e procuratori di stanza in Catalogna "a causa di una maggiore pressione sulle loro prestazioni professionali".

Ciudadanos: un programma molto, ma molto esplicito

Il programma di Ciudadanos, come si legge sulla copertina, è "facile da leggere"; per questo motivo, ogni pagina è illustrata con foto e paragrafi esplicativi che spiegano concetti fondamentali come "spopolamento", "corruzione", "crimine" o "tasse".

Il primo pensiero è dedicato alle famiglie, il problema da risolvere è quello del basso tasso di natalità in Spagna. Trova ampio spazio la questione dello spopolamento delle regioni più rurali, soprattutto alla luce del fatto che Ciudadanos è stato il partito più votato nella cosiddetta "Spagna vuota".

Unidas Podemos: "le ragioni" del programma sono sempre le stesse

Nel suo programma elettorale, il partito di Pablo Iglesias dice chiaramente agli elettori spagnoli che la proposta elettorale non presenta grandi novità rispetto a quella di aprile. Si tratta di uno dei documenti più lunghi ed è diviso in tre orizzonti (ecologia, "economia della cura" e "nuova economia") e quattro garanzie: lavoro, misure sociali, fiscali e territoriali.

Vox: proposte incostituzionali

Con la bandiera spagnola come filigrana, il programma di Vox si intitola: "100 misure per la Spagna viva" e inizia promettendo la sospensione dell'autonomia catalana, la messa al bando dei partiti nazionalisti e "la massima protezione giuridica per i simboli della nazione, in particolare per la bandiera, l'inno e la corona" - tre concetti scritti con la maiuscola.

Tra le misure proposte, ce ne sono alcune incostituzionali come l'eliminazione delle Comunità autonome e l'uscita dallo spazio Schengen.

"Il problema del programma di Vox è che pone una sfida non certo nuova, già vista nelle campagne elettorali per la Brexit e in quella di Donald Trump: evitare che le mezze verità, le falsità o le promesse impossibili siano percepite dalla popolazione come verità o come qualcosa di possibile", sottolinea l'analista Dídac Gutiérrez-Peris. "Come si può far sì che le campagne elettorali, in un contesto come quello attuale, siano sempre più integre?"

E cosa dicono i programmi delle formazioni più piccole?

Más País presenta tre programmi: uno elettorale, incentrato sull'ecologia; uno economico, intitolato "Un paese più giusto"; e uno sociale, "Il paese della cura". Un totale di 64mila parole. Le più ripetute sono la Spagna (242) verde (173) ecologica (162), transizione ecologica (161) e legge (154).

Esquerra Republicana de Catalunya presenta un programma di 55.701 parole in catalano dal titolo "Va de libertad". Si ripete "Stato" 251 volte, Repubblica 247, sistema 173, catalano 161 e sociale 160 volte.

Il programma del PNV basco si intitola "Nos mueve Euskadi", come nel programma delle ultime elezioni. Nelle sue 17.656 parole viene ripetuto su tutto il nome del suo partito, EAJ-PNV (67 ripetizioni), Euskadi (60), sociale (59), sviluppo (47) e occupazione (46).

Compromís presenta un piccolo manifesto di 551 parole in catalano. "Govern" appare 7 volte, "Personas" 6, "compromis" 5, "derechos e política" 3, rispettivamente. Si presentano insieme a Más País e il loro programma si divide in "Proteggere la terra", "Prendersi cura della gente", "Garantire i diritti" e "Finanziamento equo".

EH Bildu ha presentato un programma in spagnolo di 1.500 parole con molti contenuti "sociali" (21), impegno (12), diritti (11), legge (10) e cittadinanza (10). Si intitola Un passo in più, Erabaki Baietz! - decisamente .

Il programma degli indipendentisti catalani di Junts per Catalunya non ha un titolo. È diviso in tre parti, "Vinciamo insieme", "Per l'indipendenza non un voto in meno" e "Per la Catalogna non un voto in meno". Tra le sue 48mila parole in catalano, le più ripetute sono Catalogna (386), Stato (283), Generalitat (176), Personas (129) e sociale (128).

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"Unite a la revolución" infine è il titolo del manifesto del partito animalista PACMA. Conta 31mila parole. Senza sorprese, gli animali la fanno da padrone (menzionati 278 volte), seguiti da "persone" (113), "noi proponiamo" (68), "protezione" (78) e "salute" (72).

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