La solitudine di Stoltenberg fa sorridere la Russia

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Di Sergio Cantone
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La solitudine di Stoltenberg fa sorridere la Russia

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Gioco a somma zero per la Nato in Europa centro-orientale. Lo teme, il segretario-generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, che vede attorno a sè un occidente diviso sul "che fare" nei confronti di Mosca, ma lui, in visita al porto ucraino di Odessa, cerca di serrare i ranghi nei confronti della Federazione russa e proclama dalla banchina del porto militare della storica città sul Mar Nero:   

"Questa visita manda il messaggio che la Nato è solidale con l'Ucraina, di cui sosteniamo la sovranità e l'integrità territoriale. E siamo pronti a dare a kiev il nostro sostegno politico e pratico"

Ma non tutto è così nitido per l'allenza della stella polare. Gli ungheresi, ad esempio hanno posto il veto verso una dichiarazione congiunta sull'Ucraina, ufficialmente perché Kiev non riconosce i diritti della minoranza ungherese in Transcarpazia. In realtà tra il premier Orbán e Putin c'è un'intesa che va ben al de là delle questioni autonomiste in un lembo occidentale dell'Ucraina.

Infatti, tocca al ministro degli esteri ungherese, Peter Szijjarto, dal palco del Forum eurasiatico di Budapest, rispondere alle critiche di alcuni alleati della Nato, consapevole che dietro alle posizioni eretiche degli ungherse si nascondono anche gli interessi di altri paesi occidentali:

"Vogliamo una relazione pragmatica con Mosca" dice il capo della diplomazia magiara, aggiungendo: "non siamo spie dei russi, questo è un insulto ridicolo da perte dei nostri amici occidentali. Noi perseguiamo il nostro interesse nazionale ed economico".

La Russia apre con successo crescente fronti diplomatici a ovest, consapevole che ormai le sanzioni per la Crimea sono un fardello che comincia a pesare eccessivamente su alcuni membri della Nato e dell'Unione europea, anche di un certo peso.

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