Le nonne europee degli orfani dell'Isis vogliono rivedere i nipoti

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Fra i cascami umanitari della sconfitta dell'Isis ci sono gli orfani e le vedove dei combattenti islamici che l'Europa stenta a riaccogliere

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Sayfoellah, Shahied, Muthanna e Mujahied, appaiono in un video mandato a loro nonna (in Blegio) ma al momento non si sa nulla di loro dopo la detenzione in un campo nel nord-est della Siria recentemente evacuato.

Fatiha Lakjaa, nonna di 6 orfani dell'Isis: Tutto quello che so è che sono da qualche parte nel deserto, 9 donne e 26 bambini. Tutti di origini europee.

Foto di famiglie distrutte

Nohredin il figlio di Fatiha, la figlia e il genero di Bouchera erano partiti per la Siria nel 2013. Un anno dopo, i due uomini erano morti lasciando sole due vedove e i sei nipoti di Fatiha.

Nei gironi del campo profughi di Ein Issa in Siria

Bouchera l'abbiamo incontrata nel campo di Ein Issa, settimane prima che l'incursione militare turca costringesse lo smantellamento di una delle strutture di detenzione che conteneva migliaia di famiglie ISIS

BOUCHERA, vedova di combattente Isis: Sono cittadina Belga, mio figlio anche è belga, hanno diritto a tornare in Belgio.

Fatiha Lakjaa: Perdere un bimbo è una ferita che non si rimargina mai qualcosa che ti porti dietro a vita. Non voglio che anche mia figlia, mia nuora e i miei nipoti muoiano nel deserto. Non posso sopportare questo dolore.

Le manifestazioni delle nonne a Bruxelles

Fatiha non è un caso isolato, centinaia di famiglie hanno perso i loro figli grazie alla radicalizzazione e alle violenze, adesso combattono per ricongiungersi con quelli che credono siano le vittime maggiori degli orrori inflitti in Europa dall'Islam radicale: i bambini.

Sarah, sorella di un detenuto in Siria: La maggior parte di queste persone secondo me sono delle vittime. Certo, c'è un piccolo nucleo di persone pericolose. Ma se le inquadriamo bene con gli strumenti giudiziari disponibili, non saranno una minaccia. Dobbiamo essere una società forte. Dobbiamo risolvere i nostri problemi.

Come il governo belga affronta il dossier

Il governo Belga sostiene di aver riportato in patria in giugno dalla Siria 6 bambini rimasti orfani eppure secondo le stime ne rimarrebbero fuori ancora 69. Le agenzie governative sostengono che coloro che sono stati rimpatriati stanno bene grazie a un meccanismo collaudato per la salvaguardia dell'infanzia in guerra.

Madeleine GUYOT, membro Commissione per l'infanzia del Belgio: I servizi sociali di stato valutano la capacità di eventuali parenti, nonni o zii di poter prendere cura di questi orfani qui. Durante il periodo di indagine i bambini vengono affidati, per un mese, a servizi psichiatrici infantili specializzati. In ospedale quindi si fanno maggiori accertamenti.

Quanto durerà l'attesa

Non si sa quando Fatiha e le altre nonne che sono in Europa potranno accogliere di nuovo i loro nipoti ma le famiglie non si arrendono anche davanti a quella che sembra un'attesa senza fine.

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