Strade bloccate, disordini, ferimenti ed arresti: la protesta catalana giunge al quinto giorno, in coincidenza dello sciopero generale. Disordini anche a Girona
PUBBLICITÀAnche la quinta giornata di proteste in Catalogna è stata segnata da violenti scontri tra polizia e manifestanti.Al pacifico sciopero degli indipendentisti - più di mezzo milione di persone è sceso in strada per manifestare contro la condanna dei leader indipendentisti - ha fatto seguito la notte più violenta, con sassaiole, barricate e incendi in varie strade di Barcellona.
La polizia ha risposto utilizzando gas lacrimogeni e idranti: il bilancio è di almeno 90 feriti, tra cui due agenti di polizia. Una trentina gli arresti.
Madrid minaccia i violenti: il rischio è di 6 anni in prigione
"I colpevoli di atti violenti saranno identificati e consegnati alla giustizia per ricevere quanto meritano - tuona il Premier Pedro Sánchez - non ci sarà spazio per l'impunitàdopo gli atti violenti che abbiamo visto in questi giorni in varie città della Catalogna". E il ministro dell'interno Fernando-Grande Marlaska ha avvertito che i violenti rischiano fino a 6 anni di prigione.
Ma per il presidente della regione catalana Quim Torra la giornata di oggi è un successo: "La marcia per la libertà ha riempito il Paese", ha scritto.
Chiusi alcuni siti turistici, timori per la flessione del turismo
Chiusa anche la Sagrada Familia a Barcellona, mentre treni e metropolitana della città viaggiano a scartamento ridotto.
Molte persone dicono di essere arrabbiate per quello che sta accadendo, specie in riferimento alla violenza vista, per altre invece l'unico modo di lottare per il loro obiettivo è di scendere in strada, come stanno facendo: c'è però molta preoccupazione per come la reazione internazionale si rifletterà sul turismo, principale risorsa della città.
La proteste hanno indotto la Federazione calcistica spagnola a rinviare anche 'El Clasico' tra Barcellona e Real Madrid, in programma il 26 ottobre prossimo.