Interrotti i negoziati tra Corea del Nord e Usa. Metodo o sostanza?

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Di Sergio Cantone
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Interrotti i negoziati tra Corea del Nord e Usa. Questione di Metodo o di sostanza?

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Improvvise chiusure a riccio e repentini sorrisi da sole splendente appartengono al tradizionale repertorio diplomatico della Penisola coreana. Così è andata a Stoccolma sabato notte, tra la delegazione di Pyiongyan e quella di Wahington, con una porta che sbatte all'improvviso in faccia agli inviati della Casa Bianca. Seguono, un monologo drammatico in scala sound bite da parte nord-coreana e la sorpresa bonaria dei diplomatici di Washington. Il prolologo già prometteva bene in quanto a colpi di scena: un test missilistico nel Mare del Giappone da parte di Pyiongyan la settimana scorsa. Sul piano strettamente politico, sembra che i coreani settentrionali abbianoletto accuratamente il testo con la dottrina trumpiana, L'arte di fare gli affri, da tutti conosciuto come The Art of the Deal, almeno a giudicare dal tono usato dal capo negoziatore per la questione nucleare, Kim Myong Gil che ha detto: "L'interruzione del negoziato senza risultati è il frutto della mancata rinuncia da parte degli Stati uniti dei loro soliti punti di vista e atteggiamenti, Kim, ha poi aggiunto che "Washington ha creato molte aspettative con offerte come un approccio flessibile, nuovi metodi e soluzioni creative, ma ci hanno delusi enormemente, e hanno frustrato il nostro entusiasmo presentandosi al tavolo delle trattative a mani vuote"

I diplomatici di Pyiongyan speravano che le dimissioni del consigliere per la sicurezza nazionale Bolton, volute da Trump, ammorbidissero il metodo negoziale della Casa bianca. E più che atteggiamenti dissuasivi da parte degli Usa gli uomini di Kim si aspettano incentivi, sotto forma di una offerta per una riduzione drastica delle sanzioni, in cambio di una progressiva denuclearizzazione, come era stato prospettato nell'incontro in Viet-Nam, a grandi linee, tra il presidente statunitense e il leader Nord-Coreano

Fonti diplomatiche Usa non escludono comunque che il negoziato possa riprendere all'improvviso perché, dicono: "i toni della delegazione norcoreana non riflettono l'atmosfera reale dell'incontro". Pyongyan predilige da sempre i negoziati ad alta tensione. Forse non servono a eliminare le sanzioni, ma coferiscono a Pyongyn un ruolo chiave nella grande politica asiatica, con notevoli vantaggi economici nei rapporti diretti con la Corea del sud.

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