Ecuador: ancora proteste contro il caro-carburante, Moreno annulla il viaggio in Germania

Proteste a Quito. 5.10.2019.
Proteste a Quito. 5.10.2019. Diritti d'autore  REUTERS/Ivan Alvarado
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Di Cristiano Tassinari
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Proseguono le proteste popolari in Ecuador contro il governo del Presidente Lenin Moreno e il suo pacchetto-austerità, che prevede anche l'abolizione dei sussidi per il carburante. Mercoledi previsto uno sciopero generale. E Moreno annulla il viaggio a Berlino.

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QUITO (ECUADOR) - Contro il presidente Lenin Moreno, non si placa la protesta in Ecuador, al terzo giorno di manifestazioni di piazza provocate dalla recente pubblicazione di un pacchetto di misure di austerità, fra cui un decreto che prevede l'azzeramento dei sussidi al carburante, i cui prezzi schizzano ora alle stelle, insostenibili per i cittadini di un paese in grave crisi economica, uno dei più poveri dell'America Latina.

Blocchi stradale con montagne di pneumatici sono stati inscenati nella capitale Quito, a Guayaquil e in altre città ecuadoregne, soprattutto dai parte degli autotrasportatori.

Il sostegno alla popolazione per il carburante esisteva da quarant'anni e, secondo il governo, costa al paese oltre un miliardo di euro l'anno. La cancellazione di questi aiuti sarebbe il prezzo da pagare alle drastiche strategie di finanza pubblica richieste dal Fondo Monetario Internazionale.

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Proteste contro il Fondo Monetario Internazionale ("Fuera FMI"), considerato la causa delle crisi economica dell'Ecuador.REUTERS/Ivan Alvarado

Per le strade, ci sono tuttora scontri tra manifestanti e polizia. Arrestate almeno 370 persone.

Mercoledi sciopero generale: e Moreno annulla il viaggio in Germania

Per mercoledi 9 ottobre, la Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Cosaie) ha fissato uno sciopero nazionale, a cui hanno già hanno aderito il sindacato Fronte unitario dei lavoratori (Fut), il partito Forza Nuova, e varie altre organizzazioni indigene, studentesche e femministe.

Per questo motivo il presidente Moreno ha annullato il suo viaggio previsto in questi giorni in Germania, dove avrebbe dovuto incontrare, fra gli altri, il Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, che aveva visitato l'Ecuador in febbraio, e cercare di ottenere il sostegno tedesco ad una esenzione del visto nella zona Schengen per le visite di corta durata degli ecuadoregni in Europa.

Il presidente ecuadoriano Lenin Moreno ha deciso di annullare il suo viaggio in Germania, in programma fra l'8 ed il 10 di ottobre. Lo ha annunciato a Quito il ministro degli Esteri José Valencia che, in una conferenza offerta alla stampa internazionale ha spiegato che, anche se è stato sospeso lo sciopero dei trasportatori, il capo dello Stato "preferisce restare in Ecuador dato che desidera controllare personalmente gli eventi nei prossimi giorni". 

Moreno, Correa e...Julian Assange

Lenin Moreno è Capo dello Stato dal 2017, quando ha preso il posto del suo controverso ex alleato Rafael Correa, accusato di corruzione.
Ê bene ricordare che Correa diede asilo a Julian Assange nel 2012 nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra.

Stato di emergenza

La Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador ha decretato lo stato di emergenza in tutti i territori sotto la sua giurisdizione, avvertendo che "militari e agenti di polizia che entrino nelle one indigene saranno fermati e sottoposti alla nostra giustizia".

In un comunicato la Conaie ha spiegato che la misura, successiva allo stato di emergenza decretato venerdì in Ecuador dal presidente Lenin Moreno, si è resa necessaria "di fronte alla brutalità e alla mancanza di coscienza della forza pubblica" e di fronte "all'insistenza del governo nel proseguire nei nostri territori lo sfruttamento di miniere, petrolio e beni naturali". Ieri 47 militari inviati a rafforzare la sicurezza ad Alausi (Chimborazo) sono stati presi in consegna dagli indios.

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Barricate di pneumatici.REUTERS/Ivan Alvarado

Situazione tesa in tutto l'Ecuador

Si mantiene ancora teso oggi il clima sociale e politico in Ecuador all'indomani dell'annuncio di sospensione della protesta nel settore dei trasporti pubblici e privati legato alla decisione del governo del presidente Lenin Moreno di azzerare i sussidi ai carburanti. Il quotidiano El Comercio segnalava che, nonostante la revoca della misura di forza, nei quartieri sud-orientale e sud-occidentali di Quito non circolavano i trasporti pubblici.
E, inoltre, che ad Ambato, nella provincia di Tungurahua, sono interrotte le trasmissioni radio e tv in FM, perché un folto gruppo di indigeni mantiene il controllo di un ripetitore a 4.500 metri di altezza, impedendo il ripristino del servizio. Il quotidiano La Hora segnala invece che non ci sono autobus né a Latacunga, capoluogo della provincia di Cotopaxi, né nella provincia di Imbabura. 

La Polizia attacca

Inoltre, via Twitter, la Conaie ha avvertito di una "imminente repressione per l'arrivo di un forte contingente militare nelle comunità di Cariacu e Puliza, territorio del popolo Kayambi, che mantengono azioni di resistenza contro le misure economiche" varate dal presidente Moreno.
In un successivo post, di domenica mattina 6 ottobre all'alba, la Conaie informa di un attacco di circa 200 militari con bombe lacrimogene.

Risorse addizionali per questo articolo • ANSA

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