Il cinema internazionale al Festival di Lampedusa 2019

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interculturalità e rispetto dell’uomo, della natura, dell’arte e della cultur, sono i fili conduttori del festival di Lampedusa rassegna di cinema internazionale che per tre giorni ha tenuto banco nella piccola isola siciliana spesso solo ricordata per sbarchi e polemiche che pure continuano

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Interculturalità, rispetto dell’uomo, della natura, dell’arte e della cultura: sono i fili conduttori del Festival di Lampedusa 2019, rassegna di cinema internazionale che per tre giorni dal 27 al 29 settembre ha tenuto banco nella piccola isola siciliana nel cuore del Mediterraneo. Isola spesso solo ricordata per sbarchi e polemiche che pure continuano.

Diversi i film in cartellone di registi italiani e stranieri ma diverse  anche le manifestazioni che hanno caratterizzato l'evento dando voce a storie di coraggio per l'affermazione dei diritti.

Il Festival - promosso dall’Associazione Lampaethusa, con la direzione artistica di Luca Vullo - nasce dalla volontà di raccogliere quello spirito di un’isola che vuole aprirsi al mondo, per far scoprire le sue unicità, dialogando e superando la più comune narrazione mediatica di Lampedusa. Vullo infatti in questo servizio video spiega come le diverse forme d'arte rappresentate nel festival convoglino tutte in alcuni temi comuni. 

La prima giornata, il 27 settembre, si è aperta  con la scoperta dei percorsi nella Riserva Naturale di Lampedusa tramite le escursioni guidate che hanno visto Legambiente illustrare il lavoro di recupero realizzato nel sito. Ed è proseguita tra slow food e realizzazione di murales.

Le prime proiezioni della rassegna cinematografica hanno riguardato diritti umani, ambiente e i viaggi di migrazione e soprusi sulla rotta del Messico: rispettivamente i due registi Simona Carnino con "The power of passport" e Andrea Trivero con "L'uomo degli alberi".  Entrambi i racconti parlano di corpi spezzati, di braccia e mani che tendono verso l'alto, di carne e ossa che urlano rispetto e dignità. 

Sabato e domenica l'ambiente è stato il protagonista fra pellicole vere proprie e documentari.

Anche il tema dibattuto in questi giorni sull'eutanasia ha avuto una parte centrale con l'interessante pellicola pellicola Sa Femina Accabadora - La dama della buona morte di Fabrizio Galatea (Italia, 2018): un ritratto delle donne che ne praticavano un'antica forma.

Intanto proprio ieri 29 settembre più di duecento persone sono arrivate a Lampedusa in meno di 24 ore, nove barchini uno dietro l'altro ognuno con 20-25 migranti, sbarcati direttamente in porto o intercettati a poche miglia dalla costa. Il cinema è il caso di dire dà volto all'attualità di ora in ora.

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