Il premier denuncia il rischio crollo di un ghiacciaio sul Monte Bianco e dice: "L'allarme non può lasciarci indifferenti"
Non succede solo agli altri, il problema ce l'abbiamo in casa. All'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dedicata al clima, il premier Giuseppe Conte non si sottrae perché - dice - l'allarme non può lasciarci indifferenti. Il premier fa riferimento alla notizia del possibile crollo del ghiacciaio Planpincieux, sulle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del massiccio del Monte Bianco. La massa a rischio collasso è di circa 250 mila metri cubi. A dare l'allarme sono state le strutture tecniche della Valle d'Aosta e della Fondazione Montagna sicura, registrando un'accelerazione del movimento che ha raggiunto la velocità di 50-60 centimetri al giorno. Il comune di Courmayeur ha disposto la chiusura della strada comunale della Val Ferret.
All'assemblea dell'Onu, Conte ha illustrato le priorità dell'esecutivo appena insediato. La scelta di campodel premier è oramai palese, mai più autarchica come dettavano le regole di ingaggio del suo primo mandato, ma - al contrario - indirizzata al multilateralismo e alla cooperazione sui temi sensibili dell'ambiente, dell'immigrazione, della parità di genere, del ruolo definito insostituibile dell'Onu.
In relazione all'ambiente, il Presidente del Consiglio dichiara all'Assemblea delle Nazioni Unite che l'Italia ha già centrato l'obiettivo del tetto alle emissioni, fissato per il 2020, e punta alla neutralità climatica entro il 2050. Traguardi da perseguire e raggiungere attraverso l'eleborazione di un 'green new deal': un patto che - dichiara Conte - non può prescindere da un cambio di paradigma economico e culturale.