Il chavista promette un'ancora più forte collaborazione con Pechino
La "via della seta cinese" prende sempre più la direzione di Caracas.
Gigantesca operazione-simpatia del venezuelano Nicolas Maduro che in un'intervista alla rete cinese CCTV, ha reiterato la vicinanza del suo paese a Pechino.
La Cina è esposta per miliardi di euro verso Caracas che non avendo valuta con cui pagare, offre contratti di sfruttamento vidimati dall'assemblea costituente chavista e non dal parlamento. Qualcosa che l'Organizzazione Mondiale per il commercio ha già denunciato. Sono contratti nulli a livello internazionale.
Così Maduro: "Venezuela è stata fra i primi paese latinoamericani a unirsi a questa iniziativa che porterà benefici ai paesi dell'area. È stato un successo in Asia e ha unito il continente all'Europa. È un'idea vincente che farà prosperare l'economia mondiale".
Ma le cose non sono così semplici. Pechino vuole rientrare dei debiti e si pone da tempo domande sul fatto di continuare ad appoggiare o meno il chavismo ormai inviso a gran parte della popolazione. Da qui sono scaturiti vari abboccamenti anche con l'opposizione di Juan Guaidò che, per ora però, appare troppo debole e divisa per essere considerata un valido interlocutore da Pechino