L'uomo di origine sudanese era stato bloccato in mare assieme ad oltre 100 persone e riportato indietro dalla Guardia costiera. Una volta tornato a Tripoli ha provato la fuga ma è stato ucciso da uomini armati
Era in gruppo di oltre 100 persone fermato in mare e riportato a Tripoli dalla Guardia costiera libica il migrante sudanese ucciso da alcuni uomini armati mentre provava a fuggire dal centro di detenzione di Abusitta, situato nel porto della capitale libica. A darne notizia è stata l'Organizzazione mondiale per le migrazioni, presente sul posto con il proprio staff.
Immediata la condanna della Commissione europea. "L'uso di armi da fuoco contro civili non armati è inaccettabile in ogni circostanza - ha detto Maja Kocijančič, portavoce della Ue - chiediamo alle autorità libiche di condurre un'indagine approfondita per chiarire le circostanze e garantire che siano messe in atto tutte le misure affinché incidenti di questo tipo non si ripetano".
Negli ultimi cinque giorni sono quasi 500 le persone riportate indietro dalla Guardia costiera libica. Stando all'Organizzazione internazionale per le migrazioni sarebbero 5mila i migranti detenuti nel paese, di cui 3mila nelle aree del conflitto tra le forze governati di Fayez al Serraj e quelle del maresciallo Khalifa Haftar.