Sarà operativa nel Mare Artico, darà luce a una città di 50.000 abitanti
La prima centrale nucleare galleggiante russa ha raggiunto la sua base permanente, nello Stretto di Bering. L'impianto, intitolato all'accademico Lomonosov, ha dovuto percorrere 5000 chilometri in tre settimane, attraversando il Mare Artico fino alla Chukotka, e ora potrebbe diventare operativo in poco tempo, come sostiene il giovernatore della regione, Roman Kopin. "Contiamo di ricevere i primi kilowatt di correte già a dicembre. Avremo elettricità per tutta la città di Pevet e per i suoi abitanti".
Energia per le region isolate
Con la mini-centrale nucleare galleggiante la Russia punta a garantire l'accesso all'energia elettrica anche alle zone più isolate del paese. In Chukotka la Accademico Lomonosov sostuisce una centrale a carbone, che dovrà essere smantellata una volta entrata a regime la produzione di energia atomica, che può andare avanti, senza bisogno di rifornimenti, per un periodo massimo di cinque anni.
Sebbene le autorità si dicano certe della affidabilità del progetto, gruppi ambientalisti come Greenpeace hanno espresso timori per possibili rischi legati alla sicurezza ambientale.