Estorsione alla Juventus e violenze: 12 capi ultras arrestati

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Diritti d'autore REUTERS-Polizia di Stato
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Di Cristiano TassinariANSA
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Un'indagine della Procura di Torino, partita da una denuncia della Juventus, ha portato all'emissione di 12 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti dei capi ultras bianconeri. Le accuse: associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata.

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TORINO - Blitz della Polizia nella curva della Juventus: i capi e i principali referenti dei gruppi ultrà bianconeri sono stati arrestati questo lunedi nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Torino, che ha portato al'emissione di 12 provvedimenti di custodia cautelare (6 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e due con obbligo di dimora).

Le accuse nei confronti degli ultras sono, a vario titolo, associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata.

"Una capillare strategia criminale"

I leader della curva della Juventus avrebbero messo in piedi una "capillare strategia criminale" per ricattare la società bianconera, dopo che la Juventus aveva deciso di interrompere una serie di privilegi concessi ai gruppi ultrà.
Ê quanto emerge dall'inchiesta della Polizia, partita un anno fa da una denuncia della stessa società bianconera.

Tutti coinvolti

L'indagine coinvolge tutti i principali gruppi del tifo organizzato: **'Drughi', 'Tradizione-Antichi valori', 'Viking', 'Nucleo 1985' e 'Quelli... di via Filadelfia'.
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Tra gli arrestati, anche due storici capi ultras: Dino Mocciola dei "Drughi" e Umberto Toia di "Tradizione".

"La Juventus è pare lesa"

"La Juventus è parte lesa. Ha lavorato con la Polizia di Stato sin dall'inizio, ha fatto denuncia alla Digos e ci ha seguito passo per passo fino al risultato finale. È stato possibile raggiungere questo risultato a 360 gradi grazie alla collaborazione della Juventus".
Così ha dichiarato il dirigente della Digos di Torino Carlo Ambra in merito all'operazione 'Last banner', coordinata dalla Procura di Torino.

Un'associazione a delinquere

Nell'inchiesta sono indagate 37 persone.
Secondo l'accusa, i capi ultrà avevano costituito un'associazione a delinquere che ricattava esponenti della Juventus per cercare di continuare ad avere biglietti per le partite all'Allianz Stadium e gestire così il bagarinaggio.

REUTERS-Polizia di Stato
Un fermo immagine tratto dall'inchiesta della Polizia di Stato.REUTERS-Polizia di Stato

Biglietterie compiacenti

Effettuate anche 39 perquisizioni in abitazioni ed esercizi commerciali di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L'Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella, soprattutto in biglietterie che vendevano i biglietti per le partite della Juve.

L'inchiesta "Alto Piemonte"

Un anno fa l'inchiesta "Alto Piemonte" svelò i contatti tra alti dirigenti juventini e capi ultrà. Allora la Juventus, mai indagata per quelle intercettazioni, aveva denunciato di essere stata costretta a difendersi da azioni ricattatorie.

Lo striscione

Intanto, fuori dallo Stadium, è comparso uno striscione con scritto: "La Curva Sud è morta".

➡️LEGGI ANCHE: Un esauriente articolo di Giovanni Capuano su "Panorama": potete leggerlo cliccando qui.

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