Hong Kong: manifestanti pro-democrazia di nuovo all'aeroporto

Hong Kong: manifestanti pro-democrazia di nuovo all'aeroporto
Di Cinzia Rizzi Agenzie:  ANSA
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Centinaia di dimostranti tornano a occupare lo scalo, mentre altri protestano di fronte al consolato britannico dell'ex colonia

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Sono tornati nuovamente all'aeroporto internazionale di Hong Kong, i manifestanti pro-democrazia. Dopo i violenti scontri di questo sabato, i dimostranti della Rivoluzione degli ombrelli puntano a creare disagi, ancora una volta, in uno degli scali più trafficati al mondo. I manifestanti avevano già occupato l'aeroporto dell'ex colonia britannica per diversi giorni, due settimane fa, bloccando centinaia di voli in partenza e arrivo. 

La paura che il sit-in si trasformi ancora una volta in scontri è reale. Anche se i partecipanti non temono nulla. "Pericoloso? Tutti qui oggi siamo pronti ad essere arrestati, ma il fatto che sia 'pericoloso' non è una scusa", dichiara una quindicenne. "Non dovremmo ignorare quanto sta succedendo, perché pensiamo sia pericoloso, lasceremmo cadere Hong Kong, così facendo".

REUTERS/Kai Pfaffenbach
Il caos all'aeroportoREUTERS/Kai Pfaffenbach

Proteste anche al consolato britannico

Intanto, dall'altra parte della città, centinaia di persone si sono radunate fuori dal consolato britannico, ad Admiralty. Tra le mani, l'Union Jack e passaporti del Regno Unito. "Lasciateci tornare a casa" scandinvano i dimostranti.

REUTERS/Danish Siddiqui
Dimostranti al consolato britannicoREUTERS/Danish Siddiqui

Al momento, entrambe le manifestazioni sono pacifiche. Ma anche nella giornata di sabato, la marcia - mascherata da raduno religioso per aggirare il divieto imposto dalle autorità - era iniziata nel modo più tranquillo possibile, per poi sfociare in scontri e violenza tra forze dell'ordine e partecipanti al corteo.

E' ormai il tredicesimo weekend consecutivo di proteste. Proteste, inizialmente contro la legge di estradizione verso la Cina, poi più in generale a favore della democrazia, nell'ex colonia britannica.

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