Il G7 a Biarritz all'insegna più delle mediazioni che delle soluzioni

Il G7 a Biarritz all'insegna più delle mediazioni che delle soluzioni
Diritti d'autore REUTERS/Philippe Wojazer/Pool
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Di Paolo Alberto Valenti
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Proeccupazioni economiche complicate dal declino ambientale e sociale, le turbolenze innescate dal Brexit, gli scenari dell'escalation della guerra dei dazi fra USA e Cina: tutte le gatte da pelare al vertice dei 7 grandi

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Riparte di buon ora il G7 di Biarritz col padrone di casa Emmanuel Macron che accoglie la sfilata dei restanti 6 grandi del pianeta, fra cui il canadese Trudeau, e batte il tempo dei temi da affrontare a partire da quelli più spinosi che includono la non immediata riammissione della Russia a questo tavolo.

Facce un po' stanche

Sempre puntuale l'affaticata cancelliera tedesca Angela Merkel che aveva subito appoggiato Macron sulla questione delle inadempienze relative agli incendi in Amazzonia: uno degli argomenti principe di un vertice costretto ad adeguarsi alle criticità.

Il premier Conte elogiato da Tusk

Sostenuto dagli elogi del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk è in pista anche il presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte che partecipa alle sessioni dedicate all'economia globale e alla sicurezza.

L'incontro inquietante fra Trump e Johnson andato molto bene

Lo statunitense Donald Trump, con una serie di tweet postati da Biarritz, ha bollato le notizie "false e inaccurate" sulle tensioni con gli altri paesi del G7 e sui rischi di recessione negli Stati Uniti. Gli incontri con i leader stanno andando "molto bene" e "il nostro Paese, economicamente sta andando alla grande" ci ha tenuto a far sapere l'inquilino della Casa Bianca.

Si temeva inoltre che il prorompente Trump non avrebbe sopportato l' esuberante neopremier britannico Boris Johnson ma alla fine il potente americano lo ha promosso sentenziando che "è l'uomo giusto" per  Brexit e che "non ha bisogno di consigli" oltre a ribadire, in coda all'incontro bilaterale USA - GB, che un "grosso accordo" con la Gran Bretagna "arriverà presto".

Johnson dal canto suo ha ripetuto che la Gran Bretagna vuole la pace commerciale e che i dazi non piacciono all'economia di sua Maestà britannica, una scelta del libero mercato oggi messa in discussione dallo scontro fra gli Stati Uniti e la Cina.

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