ONU: le donne Rohingya vittime di stupro etnico

ONU: le donne Rohingya vittime di stupro etnico
Diritti d'autore Una donna Rohingya esausta tocca terra dopo aver attraversato il confine Bangladesh-Myanmar via nave attraverso la Baia del Bengala - REUTERS 2017/Danish Siddiqui/File Photo
Di Gioia Salvatori
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La conclusione dopo un'indagine tra i profughi della minoranza musulmana birmana perseguitata in patria

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Hanno visitato i campi profughi di Thailandia, Bangladesh, Malesia. Hanno parlato con tante persone appartenenti alla minoranza birmana dei Rohingya, perseguitata in patria, e alla fine gli ispettori dell'ONU hanno concluso: l'esercito birmano ha usato lo stupro contro le donne Rohingya sistematicamente. Per questa e altre ragioni, non ci sono le condizioni perché i rifugiati tornino in Mynmar.

Per Radhika Coomaraswamy, membro della commissione d'indagine ONU sul Myanmar: "Nello stato del Rackine ci sono alcuni casi di violenza sessuale ma non del genere visto contro i Rohingya. Questo ci riporta alla più ampia discussione sul genocidio - ha aggiunto - Perché così tanti stupri contro un gruppo e non verso altri? Noi crediamo che nel caso dei Rohingya ci fosse davvero l'intento di distruggerli, cacciarli, farli fuggire".

Dopo che l'esercito della Birmania, Paese a maggioranza buddista, nel 2017 ha lanciato l'offensiva maggiore contro la minoranza musulmana dei Rohingya, 700mila persone sono state costrette a lasciare il loro Paese, migliaia di donne stuprate, di persone uccise, interi villaggi distrutti.

L'ONU l'anno scorso ha chiesto di processare i generali birmani per genocidio.

Intanto Bangladesh e Myanmar si sono accordati per il rimpatrio di alcuni rifugiati che però si sono rifiutati; loro, a cui il Myanmar nega anche la cittadinanza, non torneranno là dove i loro villaggi non sono più e dove sono stati massacrati.

Carovana Rohingya vicino Cox Bazar, Bangladesh, 2 novembre 2017 - REUTERS/Hannah McKay/File Photo
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