A Sorong, la più grande città della Papua Occidentale, i manifestanti hanno bloccato le strade, 258 detenuti sono fuggiti dal carcere locale
Quarto giorno di proteste intorno nella provincia indonesiana della Papua occidentale: le manifestazioni continuano a diffondersi a macchia d'olio, mentre Giacarta schieratruppe aggiuntive per 1200 unità, interrompendo l'accesso ad internet per impedire che postprovocatori alimentino la violenza.
Le proteste sono scoppiate il 19 agosto scorso, in seguito ad insulti, vessazioni ed arresto precedentemente subiti nel Giorno dell'Indipendenza da alcuni studenti di etnia papuana a Surabaya e Malang, sull’isola di Giava, accusati di aver scaraventato in una fogna la bandiera indonesiana, addebito peraltro negato dai diretti interessati.
I manifestanti hanno dato alle fiamme edifici governativi, esercizi commercialii, un mercato ed una prigione: proprio da quest'ultimo sito, 258 detenuti sono fuggiti e solo cinque di loro sono stati ripresi.
Nel frattempo, le proteste sono arrivate anche nella città di Timika e in altre aree della regione, colonia olandese sino al 1962, allorquando l’Indonesia assunse il controllo del territorio, consolidando il proprio Governo a seguito di un discusso referendum.