World Press Photo, solo 4 donne vincitrici in 64 anni: "Una professione dominata da uomini"

World Press Photo, solo 4 donne vincitrici in 64 anni: "Una professione dominata da uomini"
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Di Sofia Sanchez ManzanaroEmma Beswick
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Lo abbiamo chiesto a Jodi Bieber, una delle poche fortunate ad essere state premiate con il più prestigioso riconoscimento di fotogiornalismo.

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Solo 4 donne hanno vinto il World Press Photo of the Year dal 1955, anno in cui il riconoscimento fu istituito. L'ultima, nel 2010, è stata la fotografa sudamericana Jodi Bieber.

La competizione è dedicata al fotogiornalismo - campo in cui, secondo Bieber, sono molte le complicazioni per una donna. La professione è dominata da uomini e l'ambiente è "piuttosto conservatore [...] Si tratta di un'industria che esiste da molti decenni, a differenza della fotografia artistica, che appartiene a un mondo più moderno".

Un altro motivo è il peso economico del mestiere, per cui molte donne sono costrette ad abbandonare la fotografia. Per questo a competizioni come il World Press Photo of the Year molte colleghe partecipano, ma rimangono una minoranza rispetto agli uomini.

Comunque, secondo Bieber, la situazione stia lentamente migliorando e sempre più fotografe si presentano sul campo. La prima a conquistare il premio fu, nel 1977, la francese Françoise Demulder, seguita dalle statunitensi Dayna Smith nel 1999 e Lara Jo Regan nel 2001.

Jodi Bieber: la foto vincitrice parla di violenza sulle donne

Lo scatto premiato parla ancora di una donna. Grazie alla visibilità offerta dalla competizione fotografica, Jodi Bieber ha viaggiato a lungo, in più di venti paesi, per raccontare la storia del suo soggetto Bibi Aisha, 18 anni, mutilata per aver tentato di fuggire dal marito.

Bibi Aisha viveva nel distretto di Oruzgan nel Sud dell'Afghanistan, quando a 12 anni venne ceduta a suo marito come risarcimento per una disputa di famiglia.

Vitttima di maltrattamenti, violenze e abusi, dopo sei anni tentò di scappare, rifugiandosi dalla sua famiglia d'origine. Quando fu catturata, e il tribunale religioso emise il verdetto, fu proprio suo fratello a doverla immobilizzare mentre il marito le amputava il naso e le orecchie. Era il 2009, stesso anno in cui degli operatori umanitari la portarono via, in una casa rifugio gestita dall'organizzazione Women for Afghan Women, a Kabul.

Quando Bieber la incontra nella capitale afghana, era stata avvisata di essere di fronte a una donna sconvolta, fortemente provata, e di non poterla intervistare sulla propria storia. Le chiede invece di "lavorare insieme per mostrare la sua vera forza, la sua bellezza". Lei guardò l'obbiettivo e allora scattò la foto. 

L'immagine fu pubblicata nell'agosto 2010 sul "Time", in una raccolta su volti di donne afghane. "All'epoca era raro che un ritratto venisse selezionato per il World Press Photo of the Year, e ancor più raro che si trattasse di un ritratto di questo tipo", conclude Bieber.

Jodi Bieber
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