Kosovo: classi separate per serbi e albanesi

Kosovo: classi separate per serbi e albanesi
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Di Eloisa Covelli Agenzie:  DEZDF, YNE
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A 20 anni dalla guerra...

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Emilija è una bambina serba. Ylleza invece è albanese. Entrambe vivono in Kosovo. Voi non vedete la differenza, ma loro sì perché la prima va a scuola la mattina, la seconda il pomeriggio. Per loro il rientro sarà diverso da quello degli altri bambini.

A distanza di 20 anni dalla guerra serbi e albanesi mandano i loro figli a scuola in classi separate. Stesso edificio, ma diversa lingua e diversi insegnanti. Per le famiglie non c'è nulla di strano, va bene così

"Raccontiamo ai nostri figli quanto abbiamo sofferto, come siamo stati cacciati dalle nostre case - dice Besim Paloja, papà di Ylleza, la bimba albanese - Ero solo uno studente all'epoca ma la paura mi è rimasta".

Il papà non consente a Ylleza di giocare con i bimbi serbi e per lei è un peccato.

"Sarebbe bello se ci incontrassimo e parlassimo di quello che è successo - dice Ylleza, 9 anni - Penso che i serbi debbano chiedere scusa ed entrambi gli Stati si debbano riconciliare".

A scuola si parla spesso della guerra anche nelle classi serbe.

"Penso che sarebbe difficile studiare assieme perché dovremmo farlo in due lingue - dice Emilija - Non so se i bambini albanesi vogliono essere nostri amici, gli diamo fastidio a causa del passato".

Tutto sommato le bambine sono fortunate. Secondo l'Unicef in Kosovo a 38mila bambini con disabilità viene negato l'accesso all'istruzione.

Risorse addizionali per questo articolo • Unicef

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