L'enclave britannica in Spagna ha respinto la richiesta statunitense di tenere sequestrato il mezzo. "In Europa non c'è questo regime di sanzioni contro Teheran", hanno spiegato da Gibilterra
Gibilterra ha rifiutato la richiesta degli Stati Uniti di tenere bloccata la petroliera iraniana Grace 1 che quindi potrà salpare. Per Washington la nave viola le sanzioni contro l'Iran. Gibilterra ha motivato il rifiuto spiegando che in Europa non c'è lo stesso regime di sanzioni contro Teheran quindi nulla osta la partenza.
La petroliera, che ora si chiama Adrian Darya, fu sequestrata il 4 luglio scorso a Gibilterra, perché sospettata di violare le sanzioni contro la Siria, portandovi oltre due milioni di barili di petrolio.
Botta e risposta Usa-Iran
È l'ultimo capitolo della saga della nave iraniana che Gibilterra ha dissequestrato giovedì, dopo aver appurato che il suo carico non andrà in Siria.
Decisione invisa agli Stati Uniti che, nel pieno del loro braccio di ferro con Teheran. non vogliono assolutamente che la nave salpi.
Tanto che da Washington, venerdì, la Corte Federale degli Stati Uniti ha emesso un contrordine: sequestro della nave e di tutto il carico: 2,1 milioni di barili di greggio e 995.000 dollari in contanti.
Ma l'Iran fa spallucce: è arrivato il nuovo equipaggio, composto da indiani e ucraini (assunti dai gestori indiani della nave iraniana), e la "petroliera della discordia" è pronta per uscire di scena.
E magari ricomparire, non si sa ancora bene dove.
Poi verrà liberata la "Stena Impero"?
Rimane all'orizzonte il braccio di ferro tra Londra e Teheran, dopo che l'Iran ha sequestrato una petroliera battente bandiera britannica - la "Stena Impero" - nello Stretto di Hormuz come apparente (evidente?) rappresaglia.
Sono 23 i membri dell'equipaggio della petroliera britannica. Diciotto, incluso il capitano, sono di nazionalità indiana e cinque sono filippini, lettoni o russi.
Di proprietà di un armatore svedese, la "Stena Impero", battente bandiera britannica, è stata sequestrata lo scorso 21 luglio.
La liberazione della petroliera iraniana da Gibilterra (territorio di Sua Maestà) potrebbe favorire presto la liberazione della "Stena Impero".