Un accordo che, se andrà in porto, genererà piu di 45 miliardi di euro fra prodotti per 19 miliardi e servizi 20 miliardi numeri che in caso potrebbero aumentare del 37% in termini di beni e dell'8% in servizi.
I negoziati commerciali fra Canberra e Bruxelles proseguono, da un anno, senza tregua e oggi 13 agosto il ministro australiano del Commercio, Simon Birmingham, ha diffuso una lista di prodotti alimentari e una di vini e alcolici, come condizione dell'accordo di libero commercio.
"Vogliamo un migliore accesso nell'Unione europea per i coltivatori australiani e per il commercio australiano in genere. Una maggiore protezione per i produttori", ha affermato Birmingham e ha aggiunto:
"I negoziati con l'Europa mostrano un enorme potenziale positivo. E' un mercato che riguarda più di 500 milioni di persone, e che copre già la terza destinazione dell'export nonostante tutte le pesanti restrizioni in termini di quote e tariffe e sui nostri prodotti export in Europa che subiamo".
Tra i prodotti per i quali l'Ue invece chiede che si applichi la protezione d'origine ci sono Prosecco, grappa e gorgonzola, ma anche formaggi feta e gruyère: circa 400 prodotti in tutto. Un tipo di protezione che permette a coltivatori e produttori di proteggere nomi basati su una località, se possono provarne la rilevanza. Condizioni che l'Ue ha imposto in simili accordi stipulati con Canada, Giappone e Corea del Sud.
Un accordo che se andrà in porto genererà più di 45 miliardi di euro fra prodotti (per 19 miliardi) e servizi (per 20 miliardi), numeri che in caso potrebbero aumentare del 37%, in termini di beni, e dell'8% in servizi.
La cancellazione dei dazi doganali e un migliore accesso ai contratti di governo in Australia andrebbero a beneficio di varie imprese europee, in particolare per i macchinari, i prodotti chimici, l'elettronica, i metalli (e certo alimenti e bevande).