Governo nel caos, lo strappo della Lega: "Unica alternativa è il voto"

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Di Eloisa CovelliGioia Salvatori Agenzie:  Ansa
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Nota ufficiale del partito: "Inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani". Nel frattempo Mattarella firma la conversione del decreto sicurezza bis ma fa due rilievi

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Il giorno dopo lo showdown politico seguito al voto sul Tav è teso come il giorno prima. In un clima di attesa, tutti sospesi tra ferie e un'improbabile crisi di ferragosto, il ministro dell'Interno Matteo Salvini si rinchiude in mattinata al Viminale, poi nel primo pomeriggio lancia la bomba. "L'unica alternativa a questo governo sono le elezioni. Ogni giorno è un giorno perso", è scritto in una nota ufficiale della Lega. Una parte del Carroccio vorrebbe il voto già a metà ottobre. D'altronde il partito è forte nelle intenzioni di voto. Secondo l'ultimo sondaggio di Ipsos alla Lega, se si votasse ora, basterebbe allearsi con Fratelli d'Italia per avere oltre il 40%, dunque la maggiornaza in aula. Il M5S resterebbe a un 17,8%.

Dunque la Lega vorrebbe passare al famoso incasso di cui si parla da dopo il voto per le europee. Ma i 5 stelle no, fin dalla mattinata fanno trapelare la volontà di andare avanti. A metà giornata il primo ministro Giuseppe Conte sale al Quirinale, ci resta per un'ora. La parola crisi non è sul tavolo, viene comunicato. Cosa accadrà dunque all'esecutivo dove qualcosa si è rotto? Comunque vada, difficile credere che la compagine di governo possa proseguire così com'è.

Nel frattempo il presidente della Repubblica ha firmato il decreto sicurezza bis ma ha fatto due rilievi: "Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al Presidente della Repubblica non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità" scrive in una lettera ai presidenti delle Camere "rimettendo alla valutazione del Parlamento e del Governo l'individuazione dei modi e dei tempi di un intervento normativo sulla disciplina in questione".

La nota della Lega

"L'Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l'unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli italiani con nuove elezioni", dichiara la Lega in una nota. "C'è la consapevolezza e la presa d'atto che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l'Europa tra Lega e 5 Stelle ci sono visioni differenti. Il voto di ieri sulla Tav ne è solo l'ultima, evidente, irrimediabile certificazione" si legge nella nota. "Mai chiesto né chiederemo poltrone, lontani da qualsiasi ipotesi di rimpasto di governo" scrivono.

La Lega non ritira i ministri

La Lega smentisce indiscrezioni secondo cui Matteo Salvini avrebbe chiesto le dimissioni del premier Giuseppe Conte o starebbe valutando l'ipotesi di ritirare la delegazione dei suoi ministri dal governo. "Parliamo solo attraverso note e fonti ufficiali", sottolineano da via Bellerio.

Il vertice con Conte

È durato oltre un'ora il vertice tra Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte. In una nota diffusa subito dopo, illeader del Carroccio ha rimarcato la necessità di svincolarsi da un governo "che ormai va avanti solo a colpi di no e rinvii". "Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c'è più una maggioranza -ha dichiarato Salvini subito dopo il vertice - come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori".

La replica del Movimento 5 Stelle

"Mi auguro che chi sta esasperando la tensione in queste ore valuti il fatto che consegnare l'Italia a Renzi o a Berlusconi sarebbe una sciagura per i cittadini. Mi auguro si faccia il possibile per evitare un tale supplizio agli italiani, altrimenti significherebbe voler bene solo a se stessi e non al Paese. Significherebbe dire addio definitivamente alla riduzione delle tasse per le imprese, alla flat tax e al salario minimo. Perché lo sappiamo già cosa è successo in Italia con il PD e Forza Italia al governo" scrive il sottosegretario Carlo Sibilia dei 5 Stelle in un post su Facebook. "Aumento delle tasse, meno posti di lavoro e meno diritti. Ognuno si prenda la responsabilità delle sue scelte. Quindi fatemi capire: tutta sta "cagnara" perché il 9 settembre c'è il taglio dei parlamentari e i partiti hanno un po' paura? Certo che ste poltrone fanno perdere la testa a tutti. Fra 30 giorni, a partire da oggi, i parlamentari da 945 diventeranno 600. Meno soldi sprecati, più efficienza e più velocità. Se c'è una forza politica che non sta attaccata alle poltrone come le cozze quella siamo proprio noi", conclude.

"Nessuna paura. Dobbiamo tagliare le tasse alle imprese, aumentare gli stipendi dei lavoratori, tagliare 345 parlamentari con un risparmio di mezzo miliardo di euro, far ripartire l'economia mettendo soldi in tasca al ceto medio. Se qualcuno volesse mandare tutto all'aria per far ritornare Berlusconi al Governo, non verrà capito dai cittadini" afferma Michela Gubitosa, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera. "Noi siamo sempre stati contro quest'opera inutile e antistorica - dice Gubitosa parlando poi della Tav - e continueremo ad esserlo. Potevamo investire quei soldi nelle ferrovie del Sud invece che in quel buco senza senso ma non è stato possibile. Per noi non ci sarà nessuna crisi. Si va avanti". "Siamo una Repubblica Parlamentare e ieri in Senato c'è stato un dibattito politico tra forze politiche che la pensano anche in modo diverso senza per questo mettere in mezzo il Governo. La Lega ha deciso di far proseguire quest'opera che danneggerà l'ambiente alleandosi con il Pd. Fa un favore alla Francia e alle solite lobby, mentre il MoVimento 5 Stelle ha fatto ripartire 600 opere utili ai cittadini", conclude.

La reazione dell'opposizione

"Le regole istituzionali sono ridotte al ridicolo. I pericoli per la democrazia, in questo momento, non vengono dal rischio di svolte autoritarie o da recrudescenze fasciste. Ma dalla democrazia ridotta a farsa. Occorre reagire con determinazione" scrive su Twitter il vicesegretario vicario del Pd Andrea Orlando.

Comizio a Pescara

"Non è un momento in cui ci possiamo ancora permettere dei no" ha ribadito Salvini in serata dal suo comizio di Pescara, tornando a ripetere il mantra degli scorsi giorni. "Abbiamo bisogno di lavoro: le opere pubbliche sono lavoro - ha continuato, in un'evidente ulteriore stoccata ai 5 Stelle - che per questo vanno sbloccate, non ostacolate".

"Se hai speso dei soldi per scavare una galleria e farci passare un treno -ha ribadito -non sarà giusto scavarla questa galleria e farcelo passare questo treno"?

"Non è più accettabile il rinvio, non sono più accettabili le lentezze giudiziarie: vogliamo dei processi con una data d'inizio e una di fine - ha proseguito, in riferimento alla discussa riforma della giustizia - e se qualche magiustrato non le rispetta perchénon ha voglia di lavorare, paga come tutti gli altri lavoratori del mondo. Non viviamo in una repubblica giudiziaria fondata sulle procure". "Per me - ha continuato - gli italiani sono 60 milioni di innocenti; per qualcun altro evidentemente sono 60 milioni di presunti colpevoli".

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