Bambini in guerra: la Somalia il peggior paese dove crescere

Bambini in guerra: la Somalia il peggior paese dove crescere
Di Eloisa Covelli
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Il rapporto delle Nazioni Unite sui conflitti nel mondo. Per l'Ong Human Rights Watch le Nazioni Unite sono troppo buone con alcuni paesi, come Israele

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12mila bambini sono stati uccisi o feriti nel 2018 nei conflitti sparsi per il mondo. A dirlo è le Nazioni Unite che dal 2005 monitora il fenomeno. Afghanistan, Yemen, Palestina e Siria sono i territori degli orrori. Altri 12mila bambini lo scorso anno sono stati reclutati come soldati, stuprati, rapiti e hanno subito attacchi mentre erano a scuola o in ospedale.

Il report delle Nazioni Unite mette nero su bianco l'orrore della guerra sui più piccoli, i più fragili. Anche se l'Ong Human Rights Watch gli rimprovera di essere troppo morbido con alcuni paesi come Israele perché, seppur certificando i 59 bambini palestinesi uccisi e gli oltre 2700 feriti nel 2018, non viene inserita nella black list.

La Somalia è il paese dei soldati-bambini. Solo lo scorso anno Al Shabab ne ha reclutati oltre 1800, alcuni di soli 8 anni.

"L'unica situazione in cui tutti i numeri sono molto alti, tutte le violazioni in tutte le categorie, è la Somalia. Per questo voglio fare una preghera per rimanere vigili su quello che accade in questo paese" dice la rappresentante delle Nazioni Unite Virginia Gamba.

Afghanistan e Siria stanno in cima alla lista dei paesi con più bambini morti. In Afghanistan nel 2018 ci sono state oltre 3mila piccole vittime, pari al 28 percento di tutti i civili morti. Mentre in Siria 1800 bambini sono stati feriti. Nello Yemen oltre 1600 bambini sono stati pesantemente toccati dalla guerra.

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