L'idea di un eurodeputato greco: "Un fondo Ue per il cambiamento climatico"

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Di Efi Koutsokosta
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Nel corso della prima sessione della commissione ambiente del Parlamento Petros Kokkalis, membro di Syriza, ha proposto la creazione di un fondo separato per il cambiamento climatico, sul modello degli altri fondi strutturali come il quello sociale e quello di sviluppo regionale.

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L'ondata di caldo che ha colpito l'Europa negli ultimi giorni, con temperature record in diverse città, ha fatto tornare il cambiamento climatico al centro del dibattito anche a Bruxelles.

Nel corso della prima sessione della commissione ambiente del Parlamento l'eurodeputato greco Petros Kokkalis, membro di Syriza, ha proposto la creazione di un fondo separato per il cambiamento climatico, sul modello degli altri fondi strutturali come il quello sociale e quello di sviluppo regionale.

"Oggi a Bruxelles ci sono 38 gradi, è un record - ha detto Kokkalis a Euronews - Nonostante sia una città ricca, l'aria condizionata non è molto utilizzata. In Medio Oriente, per fare un esempio, non è così. L'adattamento è necessario sia in termini di protezione civile che di sviluppo delle infrastrutture: riunire tutti i nostri sforzi in un unico fondo strutturale con indicatori e valutazioni d'impatto prestabiliti sarebbe il modo più efficace per affrontare questa sfida in modo tempestivo, perché questa è l'unica possibilità che abbiamo".

Per Kokkalis il nuovo fondo dovrebbe essere incluso nel prossimo bilancio pluriennale dell'Unione europea, che coprirà gli anni dal 2021 al 2027. Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente negli ultimi 35 anni le perdite legate al clima sono state pari a 453 miliardi di euro.

"Per attuare un Green New Deal che ci permetta di centrare gli obiettivi stabiliti dell'accordo di Parigi dovremmo investire una percentuale del pil compresa tra l'1,5 e il 2. Si tratta di circa 1 trilione di euro all'anno a livello globale. La Von der Leyen ha promesso 1 trilione nell'arco dieci anni, ma non è sufficiente. Attualmente investiamo lo 0,4% del pil in infrastrutture ecosostenibili. Si tratta di circa 300 miliardi di euro. Quindi abbiamo bisogno di aumentare gli investimenti, sia nel settore pubblico che in quello privato. A livello privato qualcosa ha già iniziato a muoversi, ma un fondo strutturale specializzato dell'Unione europea mitighirebbe la necessità di questo tipo di investimenti. La nuova tassonomia finanziaria sostenibile che il Parlamento europeo sta adottando indirizzerà il flusso di capitali privati verso questo obiettivo".

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