A Mosca si inasprisce lo scontro politico per le comunali

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Diritti d'autore REUTERS/Maxim Shemetov
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Le proteste contro l'esclusione di decine di oppositori dalle elezioni comunali della città non si spengono. Euronews ha intervistato la presidente della commissione elettorale centrale che ostenta imparzialità

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A Mosca le proteste contro l'esclusione di decine di oppositori dalle elezioni comunali della città non si spengono mentre il maggiore oppositore di Putin, Alexiei Navalny, è stato arrestato da giorni. Intanto la presidente della commissione elettorale centrale ha detto questo a Euronews.

Ella Pamfilova, presidente della Commissione elettorale centrale di Russia: Gli oppositori hanno l'opportunità di presentare ricorso, a loro discrezione, sia alla Corte che a noi della commissione elettorale centrale, in modo che si possa studiare attentamente se il rigetto della loro candidatura sia stato legittimo o meno. Se il rifiuto fosse stato illegittimo noi lo diremo in modo del tutto trasparente ai candidati stessi, alla stampa e agli esperti. Se considereremo in numerosi casi, o forse in tutti, questi rifiuto sia illegali, la Commissione elettorale centrale farà il possibile per ripristinare i loro diritti di voto e ripristinarli anche in qualità di candidati.

Le regole del gioco e i brogli

In conformità con la legge, i candidati indipendenti alle elezioni municipali devono presentare le firme di almeno il 3% degli elettori del loro collegio per essere registrati dal consiglio elettorale. Attivisti e politici dell'opposizione accusano il Consiglio elettorale di brogli nella verifica delle firme relative ai membri della "Russia unita" che partecipano alle elezioni come candidati indipendenti essendo in realtà affiliati al partito di governo.

Dmitry Gudkov, candidato non registrato per le elezioni del consiglio comunale di Mosca: In generale, si tratta di sapere se oggi è possibile partecipare legalmente alla politica in Russia oppure no. Stiamo parlando di un paese che vorremmo normale, moderno, democratico, e che rischia invece di essere solo uno stato autoritario di polizia, dove altri decideranno per noi cosa dovremmo dire, cosa dovremmo scrivere, dove dovremmo andare, cosa dovremmo pensare.

Galina Polonskaya, Euronews: I candidati indipendenti riconoscono che sabato durante una manifestazione non autorizzata, potrebbero essere arrestati. Ma questo per loro non è un motivo per cambiare programma.

Il commmento di Amnesty International

"Questo tentativo aperto e spudorato da parte delle autorità russe di intimidire l'opposizione in vista delle elezioni parlamentari di settembre a Mosca deve terminare subito. Aleksei Navalny e altri quattro attivisti arrestati ieri sono prigionieri di coscienza e devono essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente - convocare raduni politici pacifici non è un crimine e non dovrebbe mai essere punito come tale": lo afferma in una nota un ricercatore di Amnesty International, Oleg Kozlovski, commentando l'arresto dei membri dell'opposizione, tra cui Aleksei Navalny, le perquisizioni e le indagini penali avviate contro altri otto. "Da ieri - denuncia ancora Amnesty - molti attivisti e candidati dell'opposizione sono indagati sulla base di un confuso articolo del codice penale. Nelle ultime ore, diversi candidati che desideravano presentarsi alle elezioni hanno subito la perquisizione delle loro case o sono stati convocati per un interrogatorio. Il messaggio è chiaro: smetti di parlare". "I diritti alla libertà di espressione e all'assemblea pacifica - conclude la nota - sono sanciti dal diritto internazionale dei diritti umani e devono essere rispettati ovunque.

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