Eurogruppo ammonisce Atene

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Centeno: "Impegni sono impegni, altrimenti crollano gli investimenti"

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È stata respinta su tutta la linea, dai creditori della Grecia, la timida ipotesi affacciata dal neo-premier ateniese, Mitsotakis, di alleggerire il costo per i cittadini delle manovre di salvataggio attuate da Unione europea, Fondo monetario e banca mondiale. A Bruxelles tanto dal presidente del'Eurogruppo, Mario Centeno, quanto dal direttore del meccanismo per la stabilità in Europa, Regling, arrivano solo critiche.

"Gli impegni sono impegni e se non si rispettano la credibilità è la prima cosa che ne risente, portando a una mancanza di fiducia, a un calo degli investimenti e alla fine al calo della crescita. Per questo il mio consiglio è: rispettate gli impegni", ha detto Centeno. Analoga posizione è stata espressa dal responsabile per la Grecia del meccanismo europeo di stabilità, organismo incaricato di intervenire in caso di crisi e istituito proprio all'indomani del crack di Atene: "Siamo preoccupati per alcune delle decisioni prese negli ultimi due mesi e che sono state anche adottate in parlamento dai principali partiti; alcune di queste decisioni non sono utili per la crescita anzi tornano a prima delle riforme e non spendono interamente il budget per gli investimenti".

Secondo i dati ufficiali, la Grecia ha un debito pubblico che supera il 180 per cento del Pil, e il sistema bancario è pesantemente condizionato dalla qualità del credito: oltre il 45 per cento dei prestiti bancari è considerato deteriorato.

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