Silk Way Rally 2019: conferma Al-Attiyah, sorpresa Sunderland

Silk Way Rally 2019: conferma Al-Attiyah, sorpresa Sunderland
Di Cristiano Tassinari
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Seconda tappa, l'ultima in Russia, per il "Silk Way Rally", 5000 km tra i più massacranti e avvincenti del mondo. E con le tappe russe ormai alle spalle, ora ci attende la Mongolia. Una vera incognita per la carovana sulla rotta della Via della Seta.

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Terzo giorno della nona edizione del "Silk Way Rally" e seconda tappa per la carovana, da Baikalsk a Oulan-Ude di 413 km, con un settore selettivo di 207 km, di cui l'80% in sterrato.

Lasciando il Lago Baikal e entrando nella Repubblica di Buriazia, molti piloti hanno avuto problemi, alcuni addirittura hanno dovuto abbandonare la gara.

Moto: Sunderland tallona Benavides

Tra le moto, il francese Xavier de Soultrait, ieri terzo posto, ha dovuto ritirarsi a causa di un guasto tecnico alla sua Yamaha.

La tappa è stata vinta dal pilota britannico Sam Sunderland, in 2 ore 20 minuti e 30 secondi,
Nella generale, resta in testa l'argentino Kevin Benavides, su Honda.

Auto: dominio di Nasser Al-Attiyah

Nella categoria auto, il campione in carica, il saudita Yazeed Al-Rajhi è partito forte e ha subito guadagnato terreno, ma ad un certo punto il suo motore è andato in fumo e la sua Toyota è finita nel box assistenza.
Ne ha approfittato il suo eterno rivale, il qatariota Nasser Al-Attiyah: sembra aver dimenticato tutti i problemi della prima tappa. È già in testa e la sua leadership sta diventando sempre piu evidente.

Il pilota olandese Eric van Loon ha avuto un guasto alla trasmissione sulla sua Toyota Hilux, ma è riuscito a ripararlo e a completare il percorso.

Camion: Shibalov perde ruota e... tempo

Nella categoria Camion, Anton Shibalov ha dovuto cambiare una ruota e sappiamo quanto sia difficile cambiare un pneumatico su un camion come questo: gli equipaggi Kamaz di solito lo fanno in meno di 8 o 9 minuti, ma ogni minuto è prezioso...

Nel frattempo, le squadre Maz, guidate da Aleksei Vishnevsky e Aleksandr Vasilevsky, hanno perso tempo e terreno nei primi punti di rilievo cronometrico.
Dominano comunque i russi: in testa resta Sergei Viazovich.

Verso la Mongolia

Con le tappe russe ormai alle spalle, ora ci attende la Mongolia. Una vera incognita per la carovana del "Silk Way Rally" sulla rotta della Via della Seta.
Terza tappa da Ouln-Ude a Oulan Bator di 691 km, settore specifico di 243 km, di cui il 95% sterrato.

La corsa attraverserà la Mongolia e il Deserto del Gobi, per finire a Dunhuang, in Cina.

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