La Grecia volta a destra: vince Nuova Democrazia e finisce l'era Tsipras

La Grecia volta a destra: vince Nuova Democrazia e finisce l'era Tsipras
Diritti d'autore Kyriakos Mitsotakis felice per la vittoria - REUTERS/Alkis Konstantinidis
Diritti d'autore Kyriakos Mitsotakis felice per la vittoria - REUTERS/Alkis Konstantinidis
Di Pantelis PetrakisLillo Montalto Monella
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Tsipras: "Troppo assorbiti a uscire dal programma di aiuti per ascoltare la base elettorale"

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Dopo quella della Troika, in Grecia è finita (almeno per un po') anche l'era Tsipras. La grande favorita della vigilia, la forza conservatrice Nea Dimokratia (ND) guidata da Kyriakos Mitsotakis, ha vinto le elezioni politiche con un sostanziale distacco da SYRIZA, che torna all'opposizione.

La mappa del voto non lascia adito a dubbi: il Paese si è tinto uniformemente di blu. ND, Nuova Democrazia, passa quindi all'incasso con quasi il 40% delle preferenze contro il 31.5% del partito del premier uscente. Talmente netto è stato il successo di Mitsotakis, figlio di un ex primo ministro e rampollo di una delle famiglie politiche più potenti del Paese, che a spoglio iniziato da poco sia Alexis Tsipras che il presidente turco Erdogan lo hanno chiamato per congratularsi. Astensione a livelli quasi record. Per dirla con l'ex ministro dell'economia Varoufakis "gli elettori puniscono i governi che implementano misure di austerità". Per la prima volta dal 2009 si forma un governo monocolore, senza bisogno di una coalizione di governo.

Le cose fondamentali da sapere:

  • I conservatori di ND potranno governare autonomamente avendo la maggioranza alla Camera;
  • Lunedì 8 luglio alle 13 il passaggio di consegne: Mitsotakis presterà giuramento e potrà partecipare al Consiglio europeo da primo ministro greco. La formazione di governo sarà annunciata in serata e martedì giureranno tutti i ministri;
  • Solamente sei partiti su 20 riescono ad entrare in parlamento;
  • Tra essi non figura Alba Dorata, la formazione ultranazionalista e di estrema destra, che rimane fuori da piazza Syntagma; al suo posto arriva Soluzione greca, il partito “personale di Kyriakos Velopoulos, bizzarro presentatore tv ultranazionalista e filo-Putin (lui nega di essere finanziato da Mosca) che propone di minare il confine con la Turchia in funzione anti-migranti e vende all’asta nei suoi programmi presunti manoscritti di Gesù;
  • Tsipras ha ammesso la sconfitta e annunciato che lavorerà per costruire un'alleanza progressista di sinistra che faccia opposizione propositiva e responsabile al nuovo esecutivo;
  • Nel suo discorso, Mitsotakis ha rilanciato il cavallo di battaglia del suo programma: meno tasse per rilanciare gli investimenti e il mercato del lavoro.

I numeri della vittoria conservatrice

I conservatori di ND conquistano 158 seggi (per avere la maggioranza ne bastavano 151), mentre a SYRIZA ne vabbi 86. I socialisti del Movimento per il Cambiamento KINAL ottengono l'8,3% delle preferenze (23 seggi); il Partito Comunista Kke il 5,3% (15 seggi); i nazionalisti di Soluzione Greca 3,7% (10); Diem 25 di Varoufakis, infine, il 3,4%: avrà voce con 9 deputati.

L'affluenza è stata del 57.3%, non certo favorita dal clima torrido di questi giorni: è agli stessi livelli delle ultime elezioni del settembre 2015 ma più alta rispetto al 2012 e al gennaio 2015. Nel 2009 si toccò addirittura il punto minimo del 30%.

Nel settembre 2015, l'astensione fu del 43.43%: il dato di questa sera si avvicina molto.

Il contesto in cui arriva la sconfitta di SYRIZA

Dopo la sconfitta alle Europee e alle amministrative, Tsipras aveva chiamato nuovamente quasi 10 milioni di suoi concittadini alle urne. Venti liste si sono contese i 300 seggi in Parlamento, ma solo una manciata è riuscita a superare la quota di sbarramento del 3%. Per la prima volta - la legge è stata voluta dal premier uscente - hanno potuto votare anche i 17enni (circa 106mila); oltre due milioni gli elettori potenziali oltre i 71 anni.

L'attenzione si rivolge ora alle scelte di Mitsotakis per i posti chiave come il dicastero dell'Economia, dell'Energia, per lo Sviluppo e per gli Affari esteri. In campagna elettorale non aveva fatto filtrare nomi. Il nuovo premier eredita un'economia in moderata crescita (+1.3% nel primo trimestre 2019) ma con uno stato delle finanze pubbliche non ancora all'altezza degli obiettivi concordati con i creditori.

Pesa l'eccessivo debito pubblico: le politiche di bilancio del nuovo governo saranno monitorate con attenzione a livello internazionale. Il primo vero test sarà la legge di bilancio 2020: a settembre, a Salonicco, dovrebbero esserne delineati i contorni chiave durante il consueto discorso programmatico. La disoccupazione greca, pari al 18%, è la più alta della zona euro.

Tsipras: "Troppo assorbiti a uscire dal programma di aiuti per ascoltare la base elettorale"

Il premier uscente ha riconosciuto la vittoria di Mitsotakis, dicendo che l'alternanza delle forze al governo è l'essenza della democrazia, e ha promesso di fare un'opposizione matura, responsabile, sperimentale e propositiva. "Siamo passati dall'essere un piccolo partito di opposizione ad essere una forza di sinistra progressista e moderna. Oggi siamo liberi dai programmi della Troika e dai memorandum, abbiamo un tasso di crescita importante e un riconoscimento a livello internazionale. Per arrivare qui abbiamo dovuto prendere decisioni dai costi politici elevati, che paghiamo oggi. Forse, assorbiti in queste sfide, non abbiamo allargato la base elettorale perché troppo concentrati nella risoluzione dei problemi del Paese. Identificheremo gli errori e faremo un esame di coscienza", le parole di Tsipras in conferenza stampa a spoglio dei voti ancora in corso.

Alexis Tsipras ha alla fine scontato il malcontento accumulato in questi lunghi anni in cui ha gestito la crisi - una crisi finita, nei numeri dell'economia, ma la cui fine non viene ancora avvertita da molti greci. Ma anche altri fattori hanno pesato: come l'accordo sul nome della Macedonia con Skopje, odiato dai nazionalisti. O come la gestione giudicata poco chiara e inadeguata dei micidiali incendi della scorsa estate, costati la vita ad oltre cento persone nei pressi di Rafina. Per i suoi sostenitori, il premier è riuscito ad unire la sinistra e ha difeso i diritti in tempi difficilissimi, limitando la catastrofe sociale; per i suoi detrattori non ha mantenuto troppe promesse, e in alcune occasioni non sarebbe stato sincero.

Mitsotakis: "Abbassaremo le tasse, più lavoro e pensioni degne"

Più breve e senza riferimenti all'avversario, contro ogni galateo democratico, il discorso del vincitore leader di ND. "Ci metteremo al lavoro per rendere più facile il quotidiano dei greci. Voglio abbassare le tasse, voglio più lavoro, pensioni degne, sicurezza, educazione di qualità, meritocrazia e che la nostra voce possa essere ascoltata in Europa. Non abbiamo il lusso di chiudere il Parlamento per l'estate: dovremo lavorare tutti assieme per scrivere un nuovo capitolo per questo Paese. Domani il cielo sarà ancora più blu sopra la Grecia". Mitsotakis ha anche insistito sul fatto che i Greci emigrati all'estero "possono ora ritornare nel proprio Paese" perché "da domani il sole brillerà ancora di più".

Mitsotakis ha condotto una campagna elettorale giocata con sicurezza, visitando ogni angolo del Paese e promettendo il cambiamento che molti si aspettano da lui, in particolare sul fronte fiscale. Con la sua aria da riformatore moderato, pragmatico e prudente, Mitsotakis, classe 1968, economista con studi in università Usa, sembra aver conquistato la fiducia in particolare tra le classi medio-alte, da sempre ostili a Tsipras.

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