Il primo ministro Zaev: "Meritiamo i negoziati UE"

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Il capo dell'esecutivo della Macedonia del Nord si aspetta dal consiglio di ottobre una data per l'avvio dei negoziati di adesione all'UE

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C'è da giurare che si parlerà e molto, nel vertice dei Balcani occidentali che si tiene a Poznań in Polonia, delle nomine alle più alte cariche dell'Unione. 

Il consesso, dedicato principalmente al processo dell'allargamento ad est dell'Unione, è di fatto coinciso con il consiglio europeo straordinario. La delegazione della Macedonia settentrionale a Poznań è guidata dal primo ministro Zoran Zaev che parlerà dei meccanismi pratici del processo di ampliamento. 

In un'intervista a euronews Zaev ha detto di sapere che quest'anno "stimolerà tutti noi sei Paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia del nord, Montenegro, Serbia) a proseguire nella giusta direzione, perché come ho già menzionato alcune volte, e come il Commissario Hahn ha detto, il potere di attrazione per l'Unione deve essere mantenuto, perché è l'unica forza trainante delle riforme, per migliorare l'intera qualità della vita, per essere più europei".

Di certo il momento non è facile, lo scetticismo su sul futuro del processo di allargamento è infatti sempre più forte. Nella sua intervista per Euronews, Zaev afferma di essere consapevole dei problemi interni che l'UE sta affrontando, ma che non c'è alternativa alla piena integrazione europea dei Balcani. 

"Ci aspettiamo solo di avere l'attenzione e la motivazione dell'UE nei confronti del nostro Paese, al fine di raggiungere il passo successivo, quello che meritiamo: ora meritiamo che si fissi una data per avviare i negoziati con l'Unione europea".

Borjan Jovanovski, corrispondente di euronews e autore dell'intervista sottolinea che nonostante le incerte prospettive di allargamento, il primo ministro rimane ottimista sul fatto che la Macedonia settentrionale riceverà la data per l'avvio dei negoziati dal Consiglio europeo di ottobre. L'opposizione di destra, tuttavia, ha già iniziato la sua campagna contro il governo di Zaev criticandolo per aver firmato l'Accordo di Prespa per il cambio di nome senza garanzie che la Macedonia del nord iniziasse negoziati di adesione.

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