L'Iran stretto fra pesanti sanzioni e rischi di guerra

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Di Paolo Alberto Valenti
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Euronews ha registrato le preoccupazioni e gli umori degli iraniani che temono non solo per i rischi della guerra con gli USA ma anche per il costante peggioramento della situazione finanziaria nazionale

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Da quando Donald Trump si è ritirato dal Joint Comprehensive Plan for Action, cioè l’accordo tra l’Iran e le potenze mondiali per ridurre il programma militare nucleare iraniano in cambio di un alleggerimento delle sanzioni, queste sono state inasprite. Una leva che Washington pensava servisse a riportare Teheran al tavolo delle trattative.

L'uso delle sanzioni

Gli USA sostengono che le sanzioni colpiscono solo la dirigenza del paese. Il popolo iraniano è di tult'altro aviso.  "A differenza di quanto si diceva che le sanzioni colpiscono solo il governo senza effetti sulla vita della gente comune - spiega una passante - possiamo ben dire che invece l'impatto sulla vita delle persone c'è. Ogni giorno molti cittadini sono spinti sotto la soglia della povertà e il paniere della spesa si restringe".

Il crollo del potere d'acquisto

Sebbene in governo minimizzi gli effetti delle sanzioni l'economia della Repubblica islamica è in grave sofferenza, fiaccata dal crescente tasso d' inflazione, dalcalo dell'import-export. Lo stipendio di un impiegato statale basta a sfamare una piccola famiglia solo per una settimana.

"Nell'ultimo anno abbiamo visto che i prezzi sono almeno raddoppiati, ma il reddito delle persone non è cambiato più del 10-20% in tanti hanno perso il lavoro a causa delle condizioni economiche", spiega un maestro.

Sempre più negozi e fabbriche chiuse in tutto il paese

Trump e la sua amministrazione hanno ripetutamente affermato che tutte le sanzioni intendono esercitare pressioni sul governo, eppure gli esperti ritengono che puntino a provocare un forte sentimento di insoddisfazione tra la gente con l'intento di scatenare proteste di strada contro la cupola dirigente.

Foad Izadi, professore all'Università di Teheran: "L'obiettivo delle sanzioni è creare insoddisfazione tra i cittadini comuni con la speranza che la gente si riversi in piazza, protesti e reclami un cambio al governo. Questo è il motivo delle sanzioni, quindi, quando gli Stati Uniti dicono che stanno esercitando la loro massima pressione vuol dire che intendono provocare la caduta del regime".

Una fase prebellica

Sebbene sia Washington che Teheran dichiarino di non volere la guerra si è in una fase prebellica in cui l'allerta è massimo in tutta l'area del Golfo.

Javad Montazeri, Euronews - corrispondente a  Teheran

"L'accordo sul nucleare aveva alimentato speranze ed anche un pò di gioia fra gli iraniani, tuttavia il ritiro di Trump dal patto ha scatenato preoccupazione finanziaria tra le persone che temono anche un imminente scoppio delle ostilità".

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