Miriam Gutiérrez, la campionessa che ha superato la violenza di genere grazie alla boxe
Diritti d'autore Servizio fotografico: REUTERS/Susana Vera
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Miriam Gutiérrez, la campionessa che ha superato la violenza di genere grazie alla boxe

Di Susan Vera, Silvio Castellanos (Reuters)
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Quando era incinta del primo figlio, fu picchiata dal suo compagno e da allora usa il pugilato, e da poco la politica, per portare avanti la battaglia in favore dei diritti delle donne.

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Miriam Gutierrez fa boxe con una dentiera di protezione su cui campeggia la scritta #violenzadigenere.

Quando era incinta del primo figlio, fu picchiata dal suo compagno e da allora usa il pugilato, e da poco la politica, per portare avanti la battaglia in favore dei diritti delle donne. 

Per lei è stato un anno niente male. Soprannominata "la Regina" nella sua palestra, a marzo è diventata campionessa europea dei pesi leggeri mentre a maggio è stata eletta come consigliere comunale in un sobborgo di Madrid.

Ora, a 36 anni, punta al titolo mondiale senza dimenticare la battaglia contro la violenza di genere e i diritti delle donne, mentre in Spagna infuria il dibattito politico su femminicidi e cultura maschilista. 

"Niente può distruggere il mio sogno", dice Gutierrez in un'intervista rilasciata alla Reuters nella sua palestra.

Madre di due figli, ricorda come all'età di 21 anni - e all'ottavo mese di gravidanza - fu costretta ad un parto prematuro conseguenza delle botte ricevute dall'ex partner. Si presentò in ospedale coperta di lividi. 

"Mi colpì al volto causandomi diverse fatture facciali. Caddi al suolo. La cosa che più mi preoccupava era sapere se il cuore della mia piccolina battesse ancora".

Oggi quella bambina è un'adolescente in perfetta salute. Ha anche un fratellino ed entrambi appoggiano la scelta di combattere sul ring della madre. Ma non è stato tutto facile.

Per un anno e mezzo, Gutierrez ha appeso i guantoni al chiodo. E' stato il suo coach a convincerla a tornare alle sfide. 

Nel frattempo, ha iniziato a parlare della sua esperienza nelle scuole e dare lezioni di auto-difesa per aumentare la consapevolezza sui pericoli della violenza di genere e del bullismo. 

"Ci deve essere rispetto. Qualcosa che al giorno d'oggi sembra mancare ovunque tu vada", dice ai giovani. 

La violenza contro le donne è al centro del dibattito in Spagna. 

I media fanno ampia copertura di ogni caso di femminicidio. Da quando si è iniziato a tenere traccia ufficialmente del fenomeno criminale, nel 2003, si sono contate oltre mille donne uccise dai loro partner o ex partner. 

Il problema è tornato al centro dell'agenda politica dopo l'arrivo in Congresso di Vox, la formazione di estrema destra che è riuscito a far eleggere 24 parlamentari. Tra le loro proposte, l'abolizione della legge contro la violenza di genere - percepita da Abascal e dai suoi compagni di partito come una discriminazione "al contrario", contro gli uomini. 

Gutierrez afferma di essere nuova in politica e di non voler esprimersi sul dibattito nazionale; tuttavia, aggiunge, non vede l'ora di battersi per i diritti delle donne anche a Torrejon de Ardoz, dove è diventata consigliere comunale. 

Continuerà ad allenarsi duramente, non ha dubbi a riguardo.

"Diventerò campionessa mondiale, è sicuro, non è un sogno, sarà realtà... è qualcosa a cui penso tutti i giorni".

"Non ho rimpianti perché penso che se sono la donna che sono oggi, lo devo a tutto quello che ho passato".

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