Procedura, Thygesen: "l'Italia faccia più attenzione ai toni"

Procedura, Thygesen: "l'Italia faccia più attenzione ai toni"
Di Elena Cavallone
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Abbiamo intervistato il presidente del Comitato consultivo europeo per le finanze pubbliche: "se i paesi ad alto debito devono rientrare nei parametri, quelli con un surplus dovrebbero invece investire di più"

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Bruxelles prende tempo: la Commissione ha deciso di rimandare alla settimana prossima la valutazione circa l'apertura della procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, forse anche per aspettare il consiglio dei ministri di mercoledi.

Intanto, pero', dal Comitato consultivo europeo per le finanze pubbliche arriva un report che sembra ripetere un mantra ormai noto: i paesi con alto debito devono lavorare per rientrare nei parametri del fiscal compact. Tuttavia, come ricorda il presidente Niel Thygesen, quei paesi che invece generano surplus dovrebbero mettere in atto maggiori investimenti. "Se si parla di stabilizzazione - ha detto Thygesen ai microfoni di Euronews - paesi come Germania e Olanda, che hanno dei margini di manovra fiscale, dovrebbero intraprendere politiche espansive. Le nostre raccomandazioni incoraggiano quei paesi a seguire questa direzione".

Il debito italiano rimane la prima preoccupazione per l'esecutivo europeo. Tuttavia a fare la differenza nelle trattative potrebbero essere i toni. Thygesen sostiene che la decisione di optare o meno per una procedura di infrazione potrebbe dipendere in gran parte da valutazioni politiche. "La Commissione europea ha sempre affermato di essere un esecutivo a carattere politico, che deve rispondere davanti al Parlamento europeo e che deve essere in grado di difendere le sue scelte" sottolinea il presidente. "D'altra parte ha davanti a sè un paese che afferma che le regole europee non funzionano e che non sono accettabili. E' difficle non reagire a simili dichiarazioni ed è quello che la Commissione sente che deve fare in questo momento".

Occhi puntati dunque su Strasburgo, dove il 2 luglio la Commissione europea potrebbe decidere se formalizzare l'apertura della procedura oppure, anche stavolta graziare il Belpaese.

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