Repubblica Ceca: una marea umana contro il premier Babis

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Diritti d'autore  REUTERS/Milan Kammermayer
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Di Salvatore Falco
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Repubblica Ceca: una marea umana contro Babis nella più grande protesta dal 1989. Il premier è indagato per frode fiscale e per conflitto d'interessi in Europa.

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Una marea umana contro Andrej Babis. Centinaia di migliaia di persone - 250mila secondo gli organizzatori - hanno invaso Praga nella più grande protesta dal 1989. Il premier della Repubblica Ceca è indagato per frode fiscale e conflitto d'interessi in Europa. Avrebbe ottenuto indebitamente due milioni di euro di fondi europei. Quandola polizia ha chiesto alla procura di incriminare il premier, è stato silurato il ministro della giustizia.

"Vogliamo le dimissioni del nostro Primo Ministro", dice un giovane.

"Penso che non sia onesto - aggiunge un lavoratore - non è un uomo onesto e cerca di manipolare l'opinione pubblica. Questo è il problema maggiore".

"Non è l'uomo giusto per il nostro paese perché mente - sostiene un'altra manifestante - non capisce i poveri. Vuole solo i soldi per lui".

Un rapporto della Commissione europea ha rivelato - inoltre - che Babis è ancora beneficiaro dei proventi di un gruppo trasferito a due fondi fiduciari. Deve restituire 17,5 milioni di euro in sussidi.

La protesta è organizzata dal gruppo Mille momenti per la Democrazia, nato da un'iniziativa studentesca e trasformatosi in un movimento di massa.

"Non gli importa dei suoi cittadini - dice Benjamin Roll, leader del movimento di protesta - Penso che questo tipo di comportamento non sia accettabile in una società democratica".

"Nonostante questa enorme folla in costante crescita, sembra difficile una caduta del governo - conclude il giornalista di euronews, Attila Magyar - Il primo ministro Babis si rifiuta di dimettersi, il presidente Milos Zeman dice che non gli chiederà un passo indietro. Ma i manifestanti promettono di continuare la loro lotta". 

REUTERS/Milan Kammermayer
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