Putin vuole che il PIL delle piccole e medie imprese aumenti dal 20% al 40% che in questo momento in Russia hanno molti problemi. Nel settore la presenza femminile è in crescita ma le barriere sono ancora diverse.
L'economia digitale è uno dei settori strategici del governo russo per rilanciare l'economia stagnante. Il tema è stato ampiamente discusso ovviamente al Forum economico di San Pietroburgo. Tra Gli obiettivi del 2024 infatti troviamo: la modernizzazione delle infrastrutture, l'introduzione delle pratiche digitali nei settori chiave dell'economia e della pubblica amministrazione e molto altro. Quali potrebbero essere gli effetti di tutto questo nel settore dell'information technology in Russia?
Euronews lo ha chiesto a Svetlana Balanova, AD di IBS, una delle principali società del settore nel Paese:
"In Russia molto dipende da come lo Stato si approccia all'economia, cosa bolle in pentola nell'agenda dei vertici dello stato. D'altra parte è anche molto importante che la digital economy non diventi terreno in cui soltanto la proprietà statale abbia un ruolo. Perché, dopo tutto, il settore informatico è un mercato competitivo e le migliori tecnologie sono ancora prodotte dai privati dove c'è una lotta feroce".
I problemi delle piccole e medie imprese sono stati tra i temi ampiamente discussi nell'agenda del Forum. Putin vuole che il PIL delle piccole e medie imprese aumenti dal 20% al 40%. Obiettivo che ora sembra non essere realistico. Nadya Cherkasova, una delle più influenti donne d'affari in Russia, che nel 2007 è entrata nella lista delle 35 donne di maggior successo al mondo, pensa che l'uguaglianza di genere dovrebbe essere la prima cosa alla quale pensare quando parliamo della piccola e media impresa.
"Tra i top manager del mondo al terzo posto c'è una donna, ma allo stesso tempo siamo solo al 56esimo posto nella classifica imprenditoriale. Quindi, dobbiamo tutti quanti prendere posizione e aiutare le donne a sviluppare il loro business. Quello che emerge, chiedendolo alle stesse donne che vogliono lanciare un proprio business, è che prima di tutto le barriere principali sono la conoscenza e l'istruzione. Mentre per gli uomini il problema è la mancanza finanziaria", ha detto la Cherkasova.
Il ribasso della crescita del PIL russo nel 2019 indicato dalla Banca mondiale all'1.2%, secondo gli esperti è prodotto di diverse cause come la avvenuta riduzione della produzione di petrolio, e le forti sanzioni di Washington e i rischi che queste comportano, fino all'aumento dell'imposta sul valore aggiunto. E' anche previsto tuttavia un aumento del tasso di crescita del PIL all'1,8% nel biennio 2020-2021.