Vittoria per le calciatrici australiane. Salario minimo come quello dei maschietti

Vittoria per le calciatrici australiane. Salario minimo come quello dei maschietti
Di Cinzia Rizzi Agenzie:  REUTERS, ANSA
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Le calciatrici australiane hanno ottenuto un aumento di stipendio, che le vedrà ricevere lo stesso salario minimo dei colleghi maschi. Intanto l'ex portiere degli Stati Uniti, Hope Solo, denuncia: "La Fifa è maschilista!"

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La voce delle calciatrici australiane è stata ascoltata. Il Professional Footballers Australia (Pfa) pochi giorni fa aveva lanciato una campagna, per rivendicare la parità dei premi e colmare il cosiddetto "gender gap", tra uomini e donne. Il risultato non si è fatto attendere.

E' stato stabilito che le giocatrici della W-League, la prima divisione femminile australiana, riceveranno un aumento del 33% sul salario minimo annuale e quindi 11.400 dollari (10,100 euro). La loro tariffa oraria di base, dopo anni di lotte, è finalmente la stessa dei giocatori della A-League, la Serie A maschile, per intenderci. E' quanto stabilito dalla Federcalcio aussie e dal sindacato delle giocatrici.

Una vittoria storica

L'accordo trovato riduce, sì, il gap di genere nel calcio australiano, anche se, più in generale, i calciatori uomini continuano a guadagnare meglio delle donne. Ma c'è da considerare che la stagione dei maschietti dura praticamente il doppio di quella femminile (27 giornate per la A-League, contro le 14 della W-League).

"Siamo molto orgogliosi di essere riusciti a far sì che le condizioni di salario minimo per le giocatori della W-League equivalgano a quelle dei giocatori della A-League", ha fatto sapere in una nota l'amministratore delegato del Pfa, John Didulica.

Fifa aumenta il montepremi per Francia 2019 (ma non abbastanza)

La disparità di genere nel calcio era stata messa sotto i riflettori a marzo, quando la nazionale femminile statunitense aveva citato in giudizio la Federcalcio a stelle e strisce, per presunta discriminazione di genere.

C'è da dire che la Fifa ha rivisto al rialzo il montepremi dei Mondiali di calcio femminile, al via proprio questa sera. La posta in palio è di 30 milioni di dollari (circa 26 milioni di euro), dei quali 4 milioni vanno alla squadra che si laurea campione. Il doppio, quindi, rispetto all'ultima edizione del torneo, disputatasi nel 2015 in Canada, ma che resta comunque ben lontano dal montepremi maschile. Basti pensare che lo scorso anno in Russia, la Francia si portò a casa 38 milioni di dollari (circa 33 milioni di euro) e che ai prossimi Mondiali, in Qatar nel 2022, gli uomini si giocheranno 440 milioni di dollari (oltre 390 milioni di euro).

Hope Solo: "La Fifa è maschilista!"

Una magra consolazione, quella dell'aumento del montepremi, per molti. Una fuoriclasse del mondo del pallone femminile come Hope Solo - ex portiere della nazionale statunitense e oggi commentatrice tv - alla vigilia del torneo ha infatti puntato il dito contro la Fifa, nella quale sarebbe ben connaturata "una forma profonda di sciovinismo maschile".

"Non c'è alcun tipo di giustificazione", ha continuato l'ex numero 1 delle Stars & Stripes. "Questo significa solo che il maschilismo è ben radicato nella confederazione mondiale".

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