Sbarco in Normandia, i veterani raccontano

Charles Louis Scot-Brown, veterano di guerra
Charles Louis Scot-Brown, veterano di guerra
Di Giulia Avataneo
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"È un ricordo che ti ossessiona", dice un veterano sbarcato a Juno beach 75 anni fa

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A 75 anni dallo sbarco in Normandia, la memoria è ancora vivida nel racconto dei veterani della Seconda guerra mondiale.

Charles Louis Scot-Brown faceva parte di una squadra con un compito preciso: assumere il controllo delle stazioni radar nemiche sulla costa, per aprire la strada all'atterraggio delle truppe aeree.

"Era una confusione organizzata - racconta - Tutti sapevano quello che stavano facendo. Ma l'impressione era quella, con la marina sparsa ovunque lungo la costa. C'era molto vento e il mare nella baia era agitato".

Charles Louis Scot-Brown, veterano di guerra

"Ci siamo fatti largo con le granate - prosegue - costringendo il nemico a uscire allo scoperto. A quel punto abbiamo potuto catturare i soldati e mettere fuori uso i radar nemici. Dopo pochi minuti, i paracadutisti hanno iniziato a comparire in cielo".

"Un ricordo che ti ossessiona"

George Chow è un altro reduce della Seconda guerra mondiale. "Ero un semplice autista - racconta - il mio capitano era un ufficiale dei servizi segreti. Era lui a darmi gli ordini. Siamo sbarcati a Juno Beach, in non più di una spanna d'acqua. Siamo stati molto fortunati!"

Al sollievo si alterna l'orrore per le atrocità di cui è stato testimone: "Mano a mano che l'avanzata procedeva, abbiamo iniziato a notare i corpi delle vittime sul ciglio della strada. È una cosa molto triste. Insomma, potrebbe essere anche la tua gente. Cerchi di non pensarci, ma torna in mente. È un ricordo che ti ossessiona.

George Chow, reduce della Seconda guerra mondiale

Jack Burch faceva parte delle forze aeree. "La nostra missione era quella di avanzare, a una quota relativamente bassa - ricorda - e bombardare un sito di lancio nemico, un obiettivo di dimensioni ridotte. Abbiamo dovuto volare più in basso del normale, attirando il fuoco nemico.

125mila soldati facevano parte del comando bombardieri; 55mila di questi sono rimasti uccisi. Questo per dare l'idea di quanto fosse pericoloso.

Jack Burch, soldato dell'aviazione

"La questione non era se saremmo riusciti a vincere - conclude Scot-Brown. Dovevamo farcela".

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