Gli ultimi testimoni del D-Day

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Hanno più di 90 anni e sono gli ultimi testimoni dello sbarco in Normandia. Euronews ne ha intervistato uno che racconta la sua personale avventura nelle ore cruciali che schiusero la fase terminale della seconda guerra mondiale in Europa

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Siamo a Caen, nord della Francia, dove Emmanuel Macron e Donald Trump s'incontrano giovedì. Questa città fu quasi completamente distrutta nel 1944 allorchè i reparti tedeschi vi si trincerarono dopo lo sbarco alleato. Sono ormai pochissimi i testimoni dei bombardamenti alleati ancora vivi. Ne abbiamo incontrato uno che ha avuto anche un ruolo nella liberazione della Francia.

Gérard Verdonk ha ormai 93 anni. Da adolescente, durante la guerra, viveva nella fattoria del padre a Bény-sur-Mer, uno dei primi villaggi liberati dalle truppe canadesi il 6 giugno 1944. .. dopo un'occupazione che sostiene di aver vissuto nella scarsa consapevolezza della barbarie nazista.

Gérard Verdonk, testimone dello sbarco in Normandia: " (I tedeschi) Hanno occupato il villaggio durante tutta la guerra, per circa quattro anni. Venivano alla fattoria per prendere il latte, per prendere il burro. Quando tornavano dalle licenze ci portavano del cioccolato e non solo ... Il 5 giugno, di sera, quando eravamo intenti a portare i contenitori dell'acqua, gli aerei americani o britannici, bombardarono la batteria di artiglieria che si trovava nei boschi vicini. Il 6 giugno mio padre sapeva già quello che stava accadendo".

Fiancheggiatori della resistenza

La sua famiglia affiancava la resistenza. Del resto mesi prima, quando venne chiesto loro di aiutare per trasportare il cemento destinato alla costruzione dei bunker tedeschi della Juno Beach, suo padre gli aveva segretamente chiesto di contare i suoi passi per fornire dei dati.

"Dove mettevamo il cemento calcolavamo gli spazi con i passi per sapere grosso modo dove si trovavano. Il giorno dopo queste informazioni venivano passate al cognato di papà , il signor Savard, che poi trasferiva le informazioni all'Inghilterra", aggiunge Verdonk.

Gli abbiamo chiesto perché ha contato i suoi passi verso le fortificazioni tedesche.

**"**Come ho detto, lo zio trasmetteva le informazioni in Inghilterra per far sapere dove si trovava il nido di mitragliatrici, sapevano quindi dov'era il fortino, dov'erano la casematte. A pochi metri di distanza, sapevano che erano lì".

Quindi possiamo dire che lei ha partecipato alla liberazione della Francia?

**"**Oh no, questo è dire troppo...andiamo..."

Nel vicino cimitero canadese il Juno Beach Center racconta la storia dei civili come di Gérard Verdonk, la storia minuta di coloro che furono testimoni diretti di un evento così cruciale per la storia dell'umanità intera.

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