Xi Jinping in Russia, sarà Mosca la favorita di Pechino?

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Di Gioia Salvatori
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Con la guerra dei dazi tra Washington e Pechino si ridisegnano gli equilibri globali, col celeste impero che cerca nuovi partner.

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Win win strategy; sia Cina che Russia hanno beneficiato di relazioni di buona vicinanza sempre più strette come ha ricordato l'ambasciatore cinese a Mosca a ridosso della visita di tre giorni del presidente cinese Xi Jinping in Russia che inizia questo mercoledì.

Gli scambi commerciali tra i due Paesi hanno raggiunto il volume di 100 miliardi di dollari lo scorso anno e conviene a tutti continuare sulla via della collaborazione. 

Soprattutto viste le politiche protezioniste adottate dagli Stati Uniti. Un fatto che potrebbe rinsaldare le relazioni tra i due giganti asiatici.

Facile intuire che l'influsso del protezionismo statunitense sia positivo e che il progetto del celeste impero di una nuova via della seta non possa che beneficiarne. Questo mercoledì Putin e Xi Jinping si incontreranno per la ventinovesima volta dal 2013, l'occasione è il forum economico di San Pietroburgo a cui il Capo di Stato cinese ¨è stato invitato dal presidente russo.

Russia e Cina sempre più vicine: l'opinione degli esperti

Secondo Shen Shiliang ricercatore allo Xinhua Center for World affairs studies: "La Russia sta sperimentando l'escalation di sanzioni statunitensi alla Cina, la guerra commerciale. Che lo vogliano o no, gli americani aiutano i cinesi e i russi ad essere più vicini."

Andrei Karneev, vice direttore Institute of Asian and African Studies of Moscow State University dice che "La luna di miele tra Cina e Stati Uniti è stato un tentativo di tenere insieme l'economia globale e ora stiamo sperimentando alcuni nuovi step; vediamo cosa accadrà, è molto importante che a livello internazionale ci sia una forza in grado di bilanciare fattori destabilizzanti e negativi e la partenership tra Russia e Cina può creare questa forza".

Xi Jinping prenderà parte al forum economico di San Pietroburgo venerdì. Dozzine di accordi di cooperazione commerciale e per nuovi investimenti, inclusi i settori energetici e del petrolio, dovrebbero essere firmati. È chiaro che la Russia guarda alla Cina con interesse per proporsi come nuovo "socio" durante la guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti. Ma diversi esperti dubitano che al Cremlino l'operazione possa riuscire.

Uno di questi è Maksim Orlovsky, direttore della banca Renaissance capital: "Prima di tutto la Cina non vuole perdere il mercato occidentale a favore del piccolo mercato della federazione russa, dato che non c'è paragone in dimensioni. In secondo luogo il mondo del business cinese è molto preoccupato della sanzioni imposte alle imprese e alle banche russe".

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