Ancora senza esito le ricerche dei 21 dispersi dopo la collisione tra le due imbarcazioni, mercoledì scorso a Budapest
È stato incriminato per omicidio colposo plurimo il capitano della nave Viking che mercoledì nella capitale ungherese si è scontrata con un battello sul Danubio, causando la morte di sette turisti sudcoreani. A provocare la collisione, per la procura, è stata la guida incauta della nave più grande. Il capitano nega ogni responsabilità.
"Non c'è stato alcun errore nella guida della nave - dice l'avvocato difensore, Gabor Elo - Il nostro assistito ha rilasciato una testimonianza dettagliata nelle immediate ore dopo l'incidente e l'ha ribadita poco fa. A mio avviso mancano ancora molti elementi per concludere che si sia trattato di un errore di guida e in che misura".
Al momento della collisione il battello trasportava 33 passeggeri e 2 membri dell'equipaggio. Solo 7 sono state salvate, mentre i dispersi sono 21. Il Danubio, gonfio dopo settimane di pioggia, ha reso impossibile, finora, localizzare la barca affondata.