Regno Unito: il giorno di Nigel Farage

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Diritti d'autore REUTERS/Henry Nicholls
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Di Stefania De Michele
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Alle elezioni europee il Brexit Party vola nei consensi.

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Tra i due o più litiganti, Nigel Farage gode. Massimo risultato col minimo sforzo per l'ex leader dell' Ukip, promotore del referendum per la fuoriuscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Farage fa litigare gli altri, Conservatori e Laburisti, e la sua creatura, il Brexit Party, incassa oltre il 31 e mezzo delle preferenze alle elezioni europee. E chiede di partecipare alle trattative.

"Molti degli uomini e delle donne, eletti nella lista del Brexit Party, sono imprenditori e imprenditrici - ha commentato Farage - vogliamo far parte della squadra dei negoziati per essere sicuri di essere tutti pronti a lasciare l'Unione il 31 ottobre in regime di WTO o altro".

Ma sotto la Union Jack si fanno strada anche le forze pro europee, quelle che guardano alla Brexit con avversione. I liberal-democratici, che salgono al secondo posto con il 20% circa dei voti, sono la voce dell'altra metà del cielo nel Regno Unito.

"Dal quadro generale dei risultati, penso risulti chiaro che c'è una maggioranza nel Paese che vuole fermare la Brexit. E il nostro prossimo grande compito - ha annunciato Vince Cable, leader dei LibDem - è quello di lavorare insieme ad altre persone, con altri partiti che hanno le stesse idee, per evitare che la Gran Bretagna lasci l'Unione Europea per sbaglio".

Quattro mesi appena di vita e il Brexit Party sbanca. il messaggio all’establishment è chiaro: divorzio a tutti i costi, niente proroghe, niente referendum. Sempre che le forze europeiste non riescano nell'impresa di fermare il processo.

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